Aumento Iva 2018: rischi e costo dei beni. Cosa cambierebbe
Aumento Iva 2018: rischi e costo dei beni. Cosa cambierebbe.
Occorre trovare 12,5 miliardi di euro per il 2019 e 19,1 miliardi di euro per il 2020. Questi i numeri per concretizzare l’obiettivo del prossimo governo, qualunque esso sia. Quale? Quello di evitare il famigerato aumento Iva il prossimo anno. Cosa che comporterebbe un aumento del costo dei beni, la riduzione dei bilanci familiari, il calo dei consumi; senza pensare alle conseguenze negative anche sotto l’aspetto del lavoro. Anche perché l’aumento Iva sarebbe considerevole. Si passerebbe dall’attuale 22% al 24,2% per l’aliquota ordinaria; dal 10% all’11,5% per quella ridotta. Con rischi anche per gli anni successivi, con un ulteriore aumento al 25% per il 2021 dell’aliquota ordinaria.
Aumento Iva nel 2019: cosa sono le clausole di salvaguardia
Il rischio risponde al nome di “clausole di salvaguardia”. Con la sterilizzazione di queste ultime, il rischio dell’aumento Iva verrebbe scongiurato. Ma cosa sono esattamente le clausole di salvaguardia? Introdotte nel 2011, rappresentano una sorta di “riscatto” per l’Unione europea al fine dell’approvazione della manovra finanziaria dell’allora governo Berlusconi. Qualora gli obiettivi previsti dal piano non fossero stati raggiunti, sarebbe stato messo in atto un progetto di revisione inerente alle agevolazioni fiscali; nonché sarebbe scattato l’aumento dell’Iva.
Le clausole finora sono state rispettate, ma al momento attuale occorrono 12,5 miliardi di euro per neutralizzarle ancora una volta. Circa 30 miliardi di euro se si prende in considerazione anche la copertura necessaria per il 2020. Qualora l’Italia non rispetti i piani di bilancio comunitari e soprattutto gli obiettivi finalizzati alla riduzione del debito, le suddette clausole non potrebbero più essere neutralizzate. E il rischio che questa eventualità avvenga, a maggio 2018, diventa sempre più realtà ogni giorno che passa. Da qui l’urgenza – se non l’emergenza – di un nuovo Governo che si metta al lavoro per trovare quella copertura da inserire nella nuova Manovra.
Aumento Iva nel 2019: rischi e conseguenze
Aumento Iva nel 2019 non scongiurato: cosa accadrebbe? Quali sarebbero i rischi e le conseguenze della mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia? A lanciare l’allarme ci ha pensato Coldiretti, che ha elaborato alcuni dati preoccupanti su dati Ismea. “Il pericolo dell’aumento Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, riso, miele e zucchero con aliquota al 10%; il vino e la birra al 22%”: Tutti elementi che “rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie”. Quel che è certo è che la spesa alimentare nel suo complesso risulta “la principale voce di budget delle famiglie dopo la casa, con un importo totale di 215 miliardi”. Tutto ciò influirebbe negativamente sulla ripresa dell’economia italiana; deprimendo di conseguenza abitudini di consumo e riflettendosi anche su altri campi, come quello del lavoro.