Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41 rimandate dopo il voto

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41 dopo il voto

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41 rimandate dopo il voto.

Sulle pensioni ultime notizie riguardano la situazione di attuale stallo politico, che ormai dura da più di due mesi. In molti credevano che il voto del 4 marzo potesse cambiare le cose, soprattutto per quanto riguarda il tema previdenziale, vista la “vittoria-non-vittoria” di due forze politiche in particolare; vale a dire Movimento 5 Stelle e Lega. Ma a causa di una legge elettorale che tutti vogliono cambiare, ma che forse nessuno ancora cambierà prima di un nuovo voto, gli accordi tra i partiti non sono stati siglati e Mattarella, dopo giri infiniti di consultazioni, è chiamato a una decisione a breve.

Le opzioni sono due: governo neutrale fino a dicembre, per poi tornare al voto la prossima primavera; oppure il ritorno alle urne il prima possibile, entro quest’anno. Salvini e Di Maio hanno già trovato l’accordo sulla data (8 luglio), ma potrebbero non esserci le tempistiche necessarie. All’orizzonte c’è una Legge di Bilancio in cui reperire 12,5 miliardi di euro per il 2019 per sterilizzare l’aumento Iva nel 2019.

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41 rimandate

Per quanto riguarda le pensioni invece, l’introduzione di Quota 100 e Quota 41, così come il superamento della Legge Fornero, dovrà essere tutto rinviato. A quando sarà un nuovo governo, ovvero dopo il voto. Lega e M5S hanno molti punti in comune sul tema pensioni. Basta dare un’occhiata ai programmi elettorali. A Mezz’ora in più in onda su RaiTre domenica scorsa, è intervenuto il leader M5S. Che ha affermato di voler sacrificare la prima poltrona di Palazzo Chigi se questo portasse a un governo che facesse quanto previsto dai propri programmi.

Da Quota 100 (somma di età anagrafica e anni di contributi) a Quota 41 (che sono solo gli anni di contributi) ce n’è di strada da fare. Senza dimenticare i forsennati dribbling che bisognerà fare a Bruxelles. Ma il ritorno al voto, inutile negarlo, rischia ancora una volta di essere inutile. Soprattutto se prima non si cambia la legge elettorale. Bisognerebbe vedere i sondaggi per capire se il centrodestra, a oggi, avesse i numeri per non doversi alleare con qualcun altro. Altrimenti, come ha già affermato Carlo Cottarelli qualche settimana fa, il voto risulterebbe “inutile”.

Dall’analisi dei punti in comune con le altre forze politiche richiesta dal M5S è infatti emerso che sono ben 53 i punti chiave in comune tra tutti i partiti. Risulta quindi molto ambiguo la mancanza di un accordo dopo oltre 2 mesi di stallo. Tutto rimandato sul fronte pensioni, insomma. A data da destinarsi, e che potrebbe non essere molto presto.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM