Il decreto legge sulla Competitività approda oggi pomeriggio in aula al Senato per la discussione. Dal testo in mattinata le commissioni Ambiente e Industria di Palazzo Madama hanno eliminato la norma sull’anatocismo, contenuta dall’articolo 31. La soppressione del dispositivo ha incassato anche l’ok del governo. I lavori delle commissioni, interrotti a tarda notte, sono ripresi stamattina, per concludere la discussione sugli emendamenti e preparare il testo per l’aula.
L’anatocismo bancario, meglio noto come “capitalizzazione degli interessi”, è un meccanismo in virtù del quale gli interessi maturati sul conto corrente vengono addebitati sullo stesso conto andando a formare un capitale sul quale graveranno ulteriori interessi. L’articolo 31 del dl modificava il Testo unico bancario consegnando al Cicr (Comitato Interministeriale per il credito e il risparmio) la responsabilità di stabilire modalità e criteri per la produzione degli “interessi sugli interessi” maturati sui conti correnti o nelle operazioni di pagamento. Il provvedimento prevedeva anche tempi non inferiori a 12 mesi.
Sulla soppressione della norma avranno pesato, con molta probabilità, anche le pressioni interne al Partito Democratico. Via libera, invece, allo sblocco delle risorse della famiglia Riva e alla nomina di un responsabile per il risanamento del sito. I beni di proprietà della famiglia azionista dell’Ilva, fin ora sotto sequestro, saranno messi a disposizione del subcommissario straordinario per la riqualificazione dell’impianto. Il commissario avrà poteri straordinari in materia di tutela ambientale. Le due proposte hanno avuto raccolto il placet dell’intera maggioranza. Stop, invece, alla ridefinizione della legge sulla distribuzione per gli incentivi nel fotovoltaico e all’emendamento che introduce una seconda soglia per l’Opa.
Carmela Adinolfi