Sondaggi elettorali SWG: tra elezioni, riforma elettorale e governi tecnici
Ancora una volta, l’ Italia si ritrova in balia dell’ingovernabilità e dell’incertezza. Un rebus di difficile soluzione al quale il presidente Mattarella ha provato a offrire soluzioni e chiavi di lettura.
Nell’ultimo sondaggio targato SWG si è evidenziato il grande salto della Lega, che sfonda la quota dei 24 punti percentuali e lascia indietro il principale alleato di coalizione, Forza Italia. Nel frattempo, il M5S perde terreno ma rimane stabilmente primo partito. QUI, tutti i risultati dell’ultima rilevazione.
L’istituto demoscopico SWG approfondisce anche gli effetti dello stallo politico. Il sondaggio è stato effettuato tra il 2 e il 4 maggio, quindi con speranze di formare una maggioranza ridotte al lumicino e prima dell’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Qui, si parla dell’eventualità di un ritorno anticipato alle urne e dell’esigenza di riformare la legge elettorale (attualmente è in vigore il Rosatellum).
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SWG chiede ai suoi intervistati
Nel caso in cui i partiti non raggiungano un accordo per fare il governo, secondo lei il Presidente Mattarella dovrebbe…
“Sciogliere le camere e indire nuove elezioni”: è questa la risposta più gettonata in assoluto. Non solo è l’opinione del 48% del campione. Gli elettori dei due principali partiti vincitori (Movimento 5 Stelle e Lega) sono fortemente favorevoli all’immediato ritorno alle urne. Nello specifico, parliamo del 70% dei leghisti e del 64% dei pentastellati. Percentuale molto simile anche per gli elettori forzisti (62%) che, con buona probabilità, sperano (e credono) in una vittoria con maggioranza assoluta del centrodestra.
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Chi, invece, non ne vuole sapere di sciogliere le Camere, è l’elettorato “dem”. Probabilmente, ciò si deve al timore di un crollo ulteriore, che marginalizzerebbe la coalizione di centrosinistra al ruolo di opposizione di secondo piano. Il volere degli elettori PD – il 70% del segmento – è quello di dare l’incarico a una personalità esterna ai partiti e cercare così una maggioranza parlamentare. In sostanza, la proposta numero uno del Presidente della Repubblica. Il fronte del “no” al governo tecnico è, tuttavia, decisamente ampio. Poco più di un elettore su quattro di Lega, Forza Italia e Movimento vorrebbe una figura esterna capace di trovare una maggioranza per ottenere la fiducia.
Da segnalare che, tra gli indecisi, il 45% preferisce questa ipotesi (contro il 39% di coloro che opterebbero per un ritorno immediato alle urne). Tra gli indecisi, quindi, regna l’incertezza.
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C’è un elemento che accomuna davvero tutti, da sinistra a destra passando ai post-ideologici: la necessità di riformare la legge elettorale. Il 93% dei leghisti; l’86% dei penatstellati; l’85% dei forzisti e l’82% dei “dem”: tutti d’accordo nell’importanza (“molto + abbastanza”) di una riforma. Elemento che, chissà, andrà tenuto in considerazione, in vista di possibili elezioni a settembre. Mattarella si è espresso anche su questo punto, affermando che sarebbe consono e necessario pensare a una riforma del sistema elettorale, per evitare di cadere nuovamente nell’impasse politico che vive il Belpaese da oltre 60 giorni.