Quel mostro di suocera: trama, cast e recensione della pellicola su Rai 2
La brillante carriera della conduttrice televisiva Viola Fields (Jane Fonda) è ormai arrivata al capolinea. Poco prima di andare in onda, Viola scopre infatti dai dirigenti dell’emittente per cui lavora, che verrà sostituita da un volto nuovo e giovane. Incapace di accettare la sconfitta, la conduttrice aggredisce la sua giovane ospite in diretta e viene così ricoverata in una clinica privata per esaurimento nervoso.
Quel mostro di suocera: trama
Terminata la riabilitazione, Viola decide di ripartire dalla sua famiglia e pianifica una lunga vacanza con il suo unico figlio (Michael Vartan); ma non sa che lui ha appena incontrato Charlotte (Jennifer Lopez), la donna della sua vita. Charlie è una ragazza semplice, di buon cuore, orfana di padre e madre, che si mantiene facendo diversi lavoretti saltuari. Il fato metterà lei e Kevin sulla stessa strada più di una volta, fino a quando i due non cominceranno a frequentarsi e decideranno dopo poco di convivere e sposarsi. Riuscirà la crudele suocera ad impedire questo matrimonio?
Tutte contro di lui: trama, cast e curiosità. Il film stasera in tv
Quel mostro di suocera: cast e recensione
Il cast del film è complessivamente buono, anche se va segnalata la nomination di Jennifer Lopez ai Razzie Awards del 2005 come peggiore attrice protagonista. Jane Fonda riesce bene invece nei panni della suocera ricca, megera e invadente, esibendo una classe innata ad ogni Martini Dry buttato giù senza pensare. Michael Vartan infine supera il test da principe azzurro; è perfetto nella parte del chirurgo di successo, bello e innamorato, che piomba improvvisamente nella vita di una latina precaria, senza arte né parte, e le giura amore eterno dopo pochi mesi di frequentazione.
Insomma, Quel mostro di suocera è una classica commedia romantica americana, di quelle che si consigliano alle amiche bisognose di dolcezza e serenità. Il tema della rivalità suocera-nuora è infine affrontato con leggerezza ed ironia dal regista Robert Luketic, che sotto traccia ci suggerisce vivamente di lasciare gli uomini fuori dalle nostre diatribe femminili.