Flat tax nel programma di Governo Lega e M5S, quanto costa.
Inutile parlare di premiership se prima non ci si mette d’accordo sui punti del programma. Tra questi spicca anche la flat tax, vero e proprio cavallo di battaglia della Lega. Il concetto è chiaro e lo ha espresso Emiliano Carelli (M5S) a CartaBianca su RaiTre. “Dobbiamo trovare dei punti di incontro sui vari temi; aiuti a imprese e famiglie, detassazione, reddito di cittadinanza. Il contratto è su questi temi”. Ma per presentare un programma realizzabile, occorre prima trovare fondi e coperture. Insomma, una base solida dalla quale partire. Quel che è certo è che la flat tax avrà un ruolo di primo piano nel programma congiunto. Ecco quanto costa e le principali informazioni a riguardo.
Flat Tax: la proposta della Lega
La Lega fa della flat tax una delle sue armi principali per combattere le tasse troppo elevate e contrastare l’evasione fiscale. Nel piano pubblicato sul sito del partito, si denota l’obiettivo di rivoluzionare la vita dei cittadini sotto l’aspetto fiscale. Pagare meno, pagare tutti, questo il dogma da seguire, “l’utopia da realizzare”. Dopo un’analisi sui punti di debolezza del sistema fiscale italiano, con una pressione fiscale del 47,6% contro il 30,3% della media mondiale, si passa direttamente al piano “flat tax”. Le tasse troppo alte spingono alla delocalizzazione, a una riduzione della qualità della vita, all’evasione fiscale. “La quota maggiore del gettito Irpef viene pagata da chi dichiara da 35 a 70 mila euro. E l’identikit di questa vittima è in larga maggioranza rispondente a un lavoratore dipendente del Nord Italia”.
La “tassa piatta” può essere declinata in tre modi, si legge sul programma della Lega.
- Proporzionale: reddito lordo x tassa 10%;
- Progressiva: (reddito lordo – deduzione fissa per ogni percettore di reddito) x tassa 12%;
- Progressiva su base familiare: (reddito lordo familiare – deduzione fissa per ogni componente del nucleo familiare) x tassa 15%.
Nel caso di flat tax progressiva, si legge, “l’aliquota rappresenta solo un tetto massimo all’imposizione; ma l’effetto della tassa è dato indissolubilmente dalla considerazione in parallelo dell’aliquota con la deduzione. Per ottenere parità di gettito è possibile alzare in parallelo sia l’aliquota che la deduzione; in tal caso di ottiene una maggiore progressività”.
Flat Tax, ovvero riduzione pressione fiscale e semplificazione
Con la Flat tax si andrebbe a semplificare l’attuale sistema fiscale. La modifica radicale di quest’ultimo potrebbe portare uno shock positivo, in particolar modo con una flat tax proporzionale. Sotto questo aspetto c’è da considerare “l’ostacolo” dei criteri di progressività come dice la Costituzione. Da qui il ragionamento su una “unica aliquota e una deduzione fissa su base familiare che ne garantisca la progressività”.
Una importante conseguenza dell’introduzione di questa tassa ad aliquota fissa starebbe nella semplicità di gestione. Sia per il contribuente, sia per il fisco i cui controlli sarebbero molto più semplici da gestire. Vien da sé che in un tale regime la lotta all’evasione sarebbe durissima, con sanzioni aspre per chi non paga le tasse. Inoltre, “ogni complicazione legata ad anticipi di tassazione e successivi conguagli deve sparire”. In questo modo si avrebbe un “versamento unico, comprensibile, immediato ed effettuato dal cittadino”. Sparirà così il “sistema del sostituto d’imposta e della ritenuta d’acconto”. E il compenso sarà versato interamente al lavoratore, che poi sarà chiamato a pagare le tasse al momento stabilito in maniera autonoma.
Flat tax: deduzioni e detrazioni addio
Con l’introduzione della flat tax si direbbe addio a tutte le vecchie detrazioni e deduzioni. Inoltre, “eventuali incentivi per settori economici in crisi dovranno essere erogati direttamente; e non annegati all’interno della fiscalità generale”. E per quanto riguarda i crediti di imposta maturati in passato? Il saldo sarà effettuato “con dei titoli di Stato zero-coupon con scadenza pari all’anno di maturazione del credito che potranno essere immediatamente negoziati e incassati”.
La flat tax viene definita dalla Lega come una “tassa giovane”; in grado di rivoluzionare il sistema fiscale in base alle attuali esigenze. Sostanzialmente, il fisco voluto dalla Lega non sarà più per i lavoratori dipendenti con posti di lavoro stabili, ma si piegherà alle esigenze dell’attuale mercato professionale. Anche le imprese ne gioveranno, con l’equazione Ricavi-Costi=Reddito sempre più vicina alla concretizzazione.
Flat Tax: ma quanto costa?
Sulla carta sembra tutto chiaro e limpido; ma resta comunque il problema delle coperture e delle risorse disponibili per attuare questa misura. Quanto costa la flat tax? La risposta a questa domanda non risulta di facile risoluzione. E anche qui è guerra di cifre. Con costi stimati attorno ai 40 miliardi di euro. A cui però dovrebbero aggiungersi quelli legati ad altre ipotesi di soluzione varate su altri temi. Tra tutte l’abolizione della riforma Fornero, che verrebbe ad aumentare considerevolmente il bisogno di fondi. Sarà dunque una lotta tra priorità? Prima di tutto bisogna attendere la firma sull’accordo M5S-Lega. A governo insediato, se così dovesse finire, le cifre vere verranno effettivamente a galla in modo graduale.