Sondaggi politici Ipsos: i leghisti stanno tutti con Salvini
Sondaggi politici Ipsos: i leghisti stanno tutti con Salvini
L’odierna rilevazione di Ipsos, pubblicata come di consueto dal Corriere della Sera, pone il focus sul gradimento dei leader di Lega e 5 stelle alla luce delle trattative che dovrebbero portare alla nascita del nuovo governo.
Stando all’indagine dell’istituto, il capo pentastellato incassa il 37% dei giudizi positivi. Tra i suoi elettori la percentuale aumenta fino a toccare quota 65% mentre è apprezzato dal 45% di chi vota Carroccio. La scorsa settimana, l’apprezzamento nei confronti di Di Maio, sul piano generale, era stimato nella misura del 32%. Dunque, i negoziati gli hanno fatto bene, considerando anche che il consenso tra i leghisti è cresciuto di 18 punti in una settimana (+20%, addirittura, tra i forzisti).
Sondaggi politici Ipsos: i leghisti stanno tutti con Salvini
Dunque, circa un terzo di chi vota 5 stelle si dichiara critico nei confronti di Di Maio (quando la scorsa settimana i voti negativi si fermavano al 20%). “Sono le prevedibili conseguenze della composizione dell’elettorato pentastellato che, come noto, è molto trasversale; la componente proveniente da sinistra, infatti, non vede di buon occhio l’alleanza con la Lega” spiega in breve Nando Pagnoncelli sul CorSera di oggi. D’altra parte, Di Maio gode, comunque, dell’approvazione della larga maggioranza degli elettori del Movimento.
Tuttavia, è di ben altra consistenza il supporto fornito dai leghisti a Salvini. Infatti, almeno se si analizzano i dati riportati da Ipsos, appare granitico il sostegno degli elettori del Carroccio al proprio leader. Addirittura, il 92% ne valuta in modo positivo l’operato (con solo il 6% di bocciature). Intanto, il consenso “generale” di Salvini è passato dal 38% al 46% in una settimana.
Guardando le risposte al terzo quesito posto da Ipsos al suo campione, appare chiaro come i leghisti abbiano fatto quadrato intorno a Salvini in vista dei rischi per l’economia nazionale insiti nell’applicazione dell’esercizio provvisorio. Insomma, la sua strategia di dialogo a tutto campo per dare un governo al paese ha incontrato le richieste del suo elettorato che, appare, molto più preoccupato dall’aumento dell’Iva rispetto a quello pentastellato.
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