Yates principesco, vincitore della tappa 9: il Gran Sasso è suo
Yates principesco: il Gran Sasso è suo.
La nona tappa del Giro d’Italia è stata molto avvincente: ha visto una fuga di 14 corridori (il cui ultimo membro ad arrendersi, a 2 chilometri dal traguardo, è stato Fausto Masnada) partita subito al primo chilometro. Il gruppo lascia arrivare la fuga a un vantaggio di oltre 8′, poi però, sulle due ultime salite, quella di Roccaraso(1236 metri) e quella di Campo Imperatore(2135 metri), l’Astana di Miguel Angel Lopez riduce vistosamente il vantaggio, imprimendo un forte ritmo al gruppo maglia rosa e scremandolo. Superato Calascio, con la sua fortezza, considerata una dei 15 castelli più belli al mondo, che in questi giorni si è tinta di rosa in onore del Giro, negli ultimi chilometri, prende in mano la situazione Jack Haig, compagno di squadra di Yates e Chaves: sotto la spinta del ciclista australiano il gruppo principale si riduce ulteriormente e riprende Masnada.
Froome e Aru soffrono
Siamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga, con un paesaggio lunare, quando si accende la corsa: le pendenze si fanno arcigne, fino al 12%. I ritmi si alzano e i corridori di classifica iniziano a faticare. In testa scatta tre volte Giulio Ciccone, corridore abruzzese che corre in casa e quindi ci tiene a fare bene nella sua terra. Ma è in coda che ci sono le prime sorprese: il plotone si spezza in due e nella seconda parte rimane Fabio Aru; dopo qualche centinaia di metri inizierà a a faticare pure Froome. I due a fine tappa perderanno più di un minuto da Yates.
La volata finale premia Yates
Miguel Angel Lopez prova ad attaccare, senza però essere incisivo, e alla fine perderà qualche secondo. Thibaut Pinot pare essere uno di quelli con la gamba migliore. Ma è la progressione di Pozzovivo a mettere in croce tutti: davanti rimangono solo lui, Pinot, Yates, Chaves e Carapaz; pure Tom Dumoulin perde contatto, anche se al traguardo accuserà solo 12” di ritardo. L’arrivo è a Campo Imperatore, un vasto altopiano nel cuore del massiccio del Gran Sasso, dove si trova l’albergo che è stata l’ultima prigione di Mussolini nel ’43, da cui fu liberato dai Tedeschi.
Negli ultimi metri parte il leader della classifica generale, che si invola verso la vittoria, secondo Pinot, terzo Chaves, quarto Pozzovivo e quinto Carapaz; questi ultimi due perderanno 4” dai primi tre. Ora la classifica parla Mitchelton Scott, con Yates e Chaves primo e secondo. Dumoulin terzo a 38”, Pinot quarto a 45”, Pozzovivo quinto a 57” e Carapaz sesto a 1 e 20”.
La maglia rosa è il ciclista tra quelli che puntano alla generale più in forma, ma altri 12 giorni di corsa sono tantissimi e i distacchi sono contenuti, senza considerare che a cronometro Dumoulin e Froome possono guadagnare molto su tutti.
Oggi c’è il giorno di riposo. La prossima tappa chiave nell’economia della classifica generale è quella di sabato, con l’arrivo sullo Zoncolan.
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