Roberta Ragusa: Antonio Logli condannato a 20 anni in appello

Pubblicato il 15 Maggio 2018 alle 17:29 Autore: Antonella Cariello
Roberta Ragusa Antonio Logli

Roberta Ragusa: Antonio Logli condannato a 20 anni in appello.

Oltre sei ore di camera di consiglio hanno permesso ai magistrati della Corte d’Appello di Firenze di decretare il destino ultimo di Antonio Logli: prosciolto nel marzo 2015 dal gip Giuseppe Laghezza, è stata confermata in appello la sua condanna a 20 anni di reclusione.

Dopo sei anni di false piste, la ricostruzione dell’accaduto sul mistero di Roberta Ragusa

è dalla notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 che il nome di Roberta Ragusa riecheggia nei tg nazionali. Da sei anni che i suoi grandi occhi azzurri incorniciati dai capelli scuri sono impressi nella mente di telespettatori, utenti, lettori di quotidiani e riviste. Il paradosso risiede nel fatto che di Roberta non sia mai stata ritrovata alcuna traccia. Ma in questo lungo periodo non sono mancate le segnalazioni, in giro per l’Italia, di una presunta Roberta, che facevano supporre che per la quarantaquattrenne di San Giuliano Terme ci fossero ancora speranze. Purtroppo tutti i casi di identificazione di una donna con la Roberta in questione si sono risolte in inconsistente parusia, illusione, scambio accidentale di persona.

Perché la versione dei giudici della Corte d’Appello di Firenze ha stabilito che la donna, in realtà, quella notte in cui di lei si perse ogni traccia, avrebbe, sì, messo piede fuori casa, ma la sua sortita sarebbe stata a senso unico, e si sarebbe conclusa, per altro con la morte di Roberta. Preziosa, seppur non priva di leggere interpolazioni e mutamenti nel corso dei mesi, la testimonianza di Loris Gozzi, che ha permesso di ricostruire verosimilmente l’accaduto: la notte della sparizione della donna coinciderebbe con il momento della sua scoperta della relazione extra-coniugale intrattenuta tra Logli e Sara Calzolaio, ex baby-sitter dei figli della coppia, divenuta poi segretaria della scuola guida che i suoi coniugi gestivano insieme.

Subito dopo, un acceso diverbio che poi sarebbe culminato, secondo il testimone oculare summenzionato, oltre il tetto coinugale, con la donna strattonata in un auto da Antonio Logli, che avrebbe proceduto rendendosi responsabile dei reati per i quali è stato condannato: omicidio e distruzione di cadavere.

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La condanna: perché Antonio Logli è colpevole ma non va in carcere?

Pur essendo rimasto al suo fianco solo il figlio Daniele ( dal momento che anche i genitori sono,ormai, convinti della colpevolezza dell’uomo), pur impegnato tutt’ora in una relazione (ormai non più extra-coniugale) con la Calzolaio e, soprattutto, pur essendo stata siglata la sua condanna di primo grado, i legali di Logli hanno garantito, almeno per ora, la libertà al loro assistito. è una situazione provvisioria, in attesa della sentenza emessa dalla Cassazione. Non sono riusciti però a sottrarlo all’obbligo di residenza a San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa per un lasso di tempo compreso dalle 21 alle 6. I figli della coppia resteranno, in ogni caso, a vivere con Antonio Logli, ma questi non potrà esercitare la patria potestà su di essi.

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