Regione Lombardia: subito 16 milioni ai consiglieri che rinunciano al vitalizio
Abbattuti i costi della politica? Forse a Roma, in quanto le Regioni e tanti altri enti ancora restano centri di notevole spesa pubblica, sebbene periferici. La Regione Lombardia è cuore di notizia in questi giorni, per via dei consiglieri che hanno chiesto indietro i contributi versati nelle legislazioni precedenti.
Sedici milioni di euro. E’ questa la cifra che il Pirellone (sede della Regione lombarda) dovrà sborsare agli eletti che hanno rinunciato al vitalizio, preferendo, così, ritirare subito i contributi versati. Anche perché le leggi nazionali si stanno muovendo in direzione di un restringimento delle maglie ‘costi della politica’ e Renzi sembra sempre più interessato a modificare il Titolo V Parte II della Costituzione (autonomie locali, ndr). Quindi o i soldi si prendono subito, oppure si rischia.
Non ci hanno pensato due volte consiglieri di centro destra e di centro sinistra della Regione; spaventoso il podio delle somme: Paolo Valentini Puccitelli (ex capogruppo Pdl) è il numero 1. Liquidate tre consigliature per un totale di 434.000 euro. Sempre di quell’area politica (assessore Forza Italia) il secondo posto: Stefano Maullu, tre volte eletto, uscirà con 309.000 euro. Quindi il ciellino Romano Colozzi con 345.000 euro, derivante dalla somma di più voci.
Poi arriva la carica dei famosi, i ‘vip’ della Regione: Nicole Minetti porta a casa quasi 80.000 euro, Renzo ‘Trota’ Bossi 55.000 e Davide Boni 86.000 euro. Quindi coloro che hanno avuto incontri più o meno piacevoli con la giustizia: Massim Ponzoni, condannato a 10 anni di detenzione, esce dal Pirellone con 266.000 euro. Piergianni Prosperini 347.000 nonostante il patteggiamento. Poi, dulcis in fundo, Roberto Formigoni: ‘soli’ 77.000 euro. Visti i guai con la Giustizia è meglio attendere. Ed anche a sinistra non si è avulsi dalle veloci liquidazioni: Alfieri, Brambilla e Pizzul (Partito Democratico) otterranno insieme quasi 400.000 euro.
Poi c’è un gruppo di persone che dovranno aspettare: e per l’immatura età (Pippo Civati) e per l’incarico attuale di parlamentari (Bruno Tabacci). La soluzione sembra poter venire dalla stessa Regione, comunque. Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio Regionale in forza al Nuovo Centrodestra, lunedì presenterà l’accordo parziale trovato col Movimento 5 Stelle sui vitalizi: base di partenza sarà l’innalzamento da 60 a 66 anni degli anni necessari per ricevere la pensione.
Daniele Errera