Figli fuori casa oltre i 30 anni in Italia, a che età in Europa? I dati 2017
Non siamo i più mammoni d’Europa.
Secondo i dati Eurostat aggiornati al 2017 in Croazia, Macedonia, Montenegro, nonchè in Slovacchia, si esce di casa più tardi che in Italia. A 32,5 anni per l’esattezza nel Montenegro, che unisce una cultura mediterranea a un reddito ridotto.
Sembrano infatti questi i due driver in questa statistica. Quello culturale, con il Sud Europa in cui si tende a rimanere di più in famiglia, e quello economico, con i Paesi più poveri in cui a dispetto della cultura più nordica ci si trattiene di più con i genitori per mancanza di autonomia finanziaria.
E’ il caso della Slovacchia per esempio.
In Italia si esce a 30,1 anni, ma con differenze tra uomini e donne
Figli fuori casa sempre più tardi in Italia
Si tratta di una età, 30,1 anni, che è aumentata man mano, considerando che nel 2004 si parlava di 29,5, cui è seguita una crescita lieve ma costante, che è proseguita nonostante la ripresa.
Con un gap tra uomini e donne, che nonostante si sia leggermente ridotto, è rimasto significativo, di 2,1 anni. Coon i maschi che vanno via di casa a 31,2 anni e le donne a 29,1.
Tutt’altra storia in Scandinavia o nel Regno Unito. Il record è quello delle ragazze danesi, che se ne vanno a 20,8 anni in media. Ma precoci sono anche quelle svedesi, con 20,9.
Sotto i 23 anni anche l’età di uscita delle donne in Germania, Belgio, Paesi Bassi. I maschi aspettano in media un altro anno e mezzo.
E’ significativo che in alcuni Paesi dell’Est a differenza di quanto accaduto in Italia c’è stata una diminuzione dell’età di abbandono della casa natale.
In Polonia, Repubblica Ceca, Lettonia, Ungheria, dove dieci anni fa si attendeva fino a 28 anni – 28 e mezzo e ora si è arrivati a 27, 5 circa.
E’ chiara l’influenza della crescita economica che è stata in queste aree certo più sostenuta che da noi