Terremoto Marsili avvertito alle Eolie. ecco cosa è successo
I fondali del Mediterraneo dell’area tirrenica ospitano uno dei più antichi e pericolosi vulcani attivi. Così battezzato in onore dell’eponimo Luigi Ferdinando Marsili, questo vulcano sottomarino ha dato, ancora una volta, prova della sua attività.
Il Marsili: vulcano che non dorme mai
L’attività del Marsili è monitorata costantemente dai sismologi, soprattutto in virtù della forte pericolosità del vulcano in questione. Sito a metà strada tra la Sicilia e la Calabria, le forti attenzioni che gli sono riservate sono dettate dal potenziale disastro che la sua attività può ingenerare: essendo sottomarino, potrebbe innescare un forte maremoto che colpirebbe le coste tirreniche meridionali, investendo anche la Campania. Lo tsunami, come ha spiegato Enzo Boschi nel 2010, sarebbe determinato dalla rapida e abbondante caduta di materiale. Il pericolo di esondazione è sempre dietro l’angolo, e le scosse, solitamente caratterizzate da profondi epicentri, non tardano a presentarsi regolarmente.
terremoto Vesuvio: attenzione ma non c’è rischio eruzione
Terremoto Marsili: l’ultima scossa del 16 maggio
La scossa è stata registrata dall’Ingv alle ore 16.45, con la potenza di una magnitudo 3.3 della scala Richter. Ancora una volta epicentri sbalorditivi: la scossa si è originata da una profondità di 363 km. Nonostante ciò, il terremoto è stato avvertito in maniera poco significativa alle isole Eolie. questo fattore è spiegato dal fatto che profondità così marcate fanno sì che le onde non riescano a propagarsi fino alla superficie. La crosta terrestre le attutisce in profondità. Di fatti, per fortuna, non si sono verificati danni a cose e/o persone.