Contratto di Governo M5S-Lega: codice etico Ministri, in cosa consiste
“Codice etico dei membri del Governo”. È uno dei sottoparagrafi della seconda bozza del “Contratto per il governo del cambiamento”, quello che andrà a giudizio dei militanti cinquestelle e leghisti tra oggi e domenica. Punto del più ampio “Il funzionamento del Governo e dei Gruppi Parlamentari”, Di Maio e Salvini hanno messo su banco anche questa postilla per la stesura del loro programma, individuato come prerogativa indispensabile per la formazione di un potenziale governo giallo-verde.
Contratto di Governo, chi non può entrare
“Non possono entrare a far parte del governo soggetti che:
1) abbiano riportato condanne penali, anche non definitive, per i reati dolosi di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (legge “Severino”), nonché per i reati di riciclaggio, auto-riciclaggio e falso in bilancio;
2) siano a conoscenza di indagini o siano sotto processo per reati gravi (ad esempio: mafia, corruzione, concussione, etc.);
3) appartengano alla massoneria o si trovino in conflitto di interessi con la materia oggetto di delega”.
Tralasciando il punto 2 e 3, già di per sé esplicativi, in relazione al punto 1 vediamo di identificare i reati e le condanne previste dall’articolo 7 della legge Severino che rappresentanto requisito di incandidabilità, nel decreto rivolto ai candidati alle elezioni regionali.
Contratto Governo 2018: le norme introdotte per i Ministri
La lettera a) dell’art. 7 del decreto legislativo 235/2012 identifica come incandidabili, prima di tutto, coloro che abbiano riportato condanna definitiva per il delitto previsto dall’articolo 416-bis del codice penale; ovvero il reato di far parte di una associazione di stampo mafioso. In base al contratto M5S – Lega, non potranno entrare nel governo neanche coloro che abbiano riportato condanne non definitive rispetto a questo tipo di reato. Clausola comunque prevista dallo stesso decreto legislativo (c. 1, art.6).
Inoltre, non potranno rivestire incarichi di Governoo coloro che sono condannati; anche in modo non definitivo, per il delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope o per un delitto concernente la produzione o il traffico di dette sostanze.
Nel contratto di governo, tra i reati che condizionano la nomina a ministro, vi sono anche:
– delitti concernente la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la vendita o cessione, nonchè, nei casi in cui sia inflitta la pena della reclusione non inferiore ad un anno, il porto, il trasporto e la detenzione di armi, munizioni o materie esplodenti;
– delitti di favoreggiamento personale o reale commesso in relazione a taluno dei predetti reati.
Governo ultime notizie: lunedì al Colle
In base alla lettera c) dell’art. 7 del decreto 235/2017, i reati individuati sono, in termini generali: peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite.
Inoltre, sono estromessi dalla nomina a membro di governo coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo (lettera e, art. 7 della legge Severino).
In conclusione, giornata attesa quella di lunedì, quando i due leader Di Maio e Salvini torneranno al Colle con i risultati delle votazioni sul contratto degli iscritti cinquestelle sulla piattaforma Rosseau; aperte oggi fino alle 20, e dei militanti leghisti presso i gazebo sparsi su tutto il territorio nazionali domani e domenica.