Botta e risposta tra Grillo e Renzi, Il premier annuncia referendum su riforme
“Aridatece er puzzone”. Così s’intitola l’ultimo post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, l’ennesima bordata nei confronti del premier Matteo Renzi. Grillo contesta apertamente la china presa dal processo delle riforme.
COLPO DI STATO – “Un Parlamento votato con una legge incostituzionale, un presidente della Repubblica che nomina come e peggio di un monarca tre presidenti del Consiglio senza passare dalle elezioni, un patto per cambiare la Costituzione di cui nessuno sa un beneamato cazzo fatto con un pregiudicato. Ora si vuole eliminare il Senato elettivo inserendovi i gerarchetti locali dei partiti e una Camera di nominati. Questo si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore. non lo chiamò “riforme””. Il messaggio di Grillo è chiaro e senza mezzi termini. Tutto ciò, secondo il leader del Movimento Cinque Stelle, ha un mandante ben preciso: “il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto”. Nel denunciare Napolitano, Grillo ufficializza la chiusura di qualsiasi dialogo con il Capo dello Stato: “il M5S non terrà d’ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione”. Mentre, a proposito della minaccia di elezioni, rilancia: “il M5S non ha paura di tornare alle urne per rilegittimare il parlamento, anche domani se necessario”.
COLPO DI SOLE – La replica del premier Matteo Renzi non si fa attendere, affidata direttamente al proprio profilo twitter. “Dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole!”
Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole! #noalibi #sidicesole
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 25 Luglio 2014
REFERENDUM – Da Renzi anche una sfida alle opposizioni, impegnate nell’ostruzionismo sul ddl Boschi. “Riforme: dopo 4 voti in Parlamento, faremo un referendum” è l’annuncio dato dal premier.
Emanuele Vena