Cronaca ultime notizie: Elena Ceste, Buoninconti condannato anche in Cassazione
Cronaca ultime notizie: Elena Ceste, Buoninconti condannato anche in Cassazione
La Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni di reclusione per Michele Buoninconti, accusato di aver ucciso sua moglie, Elena Ceste, il 24 gennaio 2014.
Secondo l’accusa, il movente sarebbe da ricercare nella morbosa gelosia dell’uomo nei confronti di sua moglie. Quest’ultima aveva più volte cercato, fino alla fine, di fuggire dall’ossessiva voglia di dominio da parte del marito; l’uomo che aveva sposato e grazie al quale aveva dato alla luce quattro figli, ora affidati ai nonni materni.
I due anziani questa mattina, tramite i loro legali, si sono detti soddisfatti per aver finalmente ottenuto giustizia, anche se questo non potrà riportare indietro la loro figlia.
Cronaca ultime notizie: Elena Ceste, il delitto
Elena Ceste scomparve ad Asti circa quattro anni fa. Le ricerche della donna coprirono una vasta area e si cominciò ad indagare sulla sua vita privata, in particolare quella coniugale. Dopo poco emerse il rapporto conflittuale che Elena aveva con suo marito, Michele, diventato negli ultimi anni sempre più geloso e violento nei suoi confronti.
Circa nove mesi dopo la scomparsa, il 18 ottobre 2014, i resti del corpo della donna vennero rinvenuti durante alcuni lavori di bonifica del Torrente Rio Mesa, corso d’acqua a pochi metri dall’abitazione dei coniugi.
Da quel momento che gli inquirenti cominciarono a sospettare di Michele Buoninconti, il quale cercò con ogni mezzo di depistare le indagini, facendo credere a tutti che Elena era stata uccisa da un amante, forse a seguito di un litigio.
Cronaca ultime notizie: Elena Ceste, le indagini
Alla storia del tradimento, però, nessuno potè crederci. Elena Ceste era infatti descritta da tutti come una donna semplice e una madre affettuosa; nella sua vita privata non vi era alcun segno di infedeltà; né su sul suo profilo facebook, né tra i messaggi privati del suo cellulare.
Michele Buoninconti sarà arrestato il 20 gennaio 2015. Nonostante sul corpo della vittima non siano stati trovati segni evidenti di violenza, il delitto è stato associato al marito per la personalità maligna dimostrata dinanzi ai giudici.
Affermano i carabinieri che si sono occupati del caso, Michele Buoninconti non si è mai mostrato dispiaciuto, nè provato, per la morte di sua moglie. Inoltre, le intercettazioni ambientali hanno più volte registrato la sua voce mentre parlava con i suoi figli dicendogli che la scomparsa di Elena era stata un bene per l’intera famiglia. Crescere senza la loro madre, secondo lui, era la fortuna più grande che potesse capitargli.
Maria Iemmino Pellegrino