Rinnovo contratto Enti locali: aumenti al via da giugno, quanto spetta.
Anche la partita sul rinnovo contratto Enti Locali è stata finalmente e definitivamente chiusa con la firma sull’accordo. Così è stato dato il via libera agli arretrati e agli aumenti stipendio che dovrebbero arrivare nel mese di giugno. Ricordiamo che il nuovo contratto Enti Locali è valido dal 2016 al 2018 e interessa una platea di circa 467 mila unità. Gli arretrati che verranno erogati comprenderanno le mensilità del 2016 e del 2017, oltre ai primi mesi del 2018 (da gennaio a maggio compreso).
Rinnovo contratto Enti Locali: le reazioni
È stata una giornata importante per Enti Locali e Sanità, viste le firme definitive sull’accordo che hanno di fatto sbloccato gli arretrati e gli aumenti stipendio. Reazioni positive sono arrivate dai sindacati. In particolare da Fp Cgil, che per voce di Serena Sorrentino, ha segnalato la fine di una lunga attesa dopo quasi 10 anni che hanno visto il blocco della contrattazione e “le politiche regressive sul lavoro pubblico”. Il contratto valido fino al 31 dicembre 2018 è solo un punto di partenza che porterà a ridiscutere il nuovo contratto (2019-2021) puntando prevalentemente sulla contrattazione e la valorizzazione del lavoro pubblico.
Entusiasta anche la Cisl Fp, che per voce di Maurizio Petriccioli si focalizza sulla componente economica. “Il pagamento degli arretrati, gli aumenti concordati e i nuovi strumenti di tutela sosterranno il potere di acquisto dei salari”.
Anche il vice presidente Anci e presidente del Comitato di settore delle Autonomie Locali, Umberto Di Primio, ha voluto sottolineare l’importanza del nuovo contratto. Definendolo un “punto di arrivo di un percorso che ci ha impegnato negli ultimi mesi per ridare piena dignità ai lavoratori dei Comuni che hanno subito un blocco contrattuale quasi decennale”.
Rinnovo contratto Enti Locali: arretrati e aumenti, quanto spetta?
In base alle prime stime dei sindacati, gli arretrati per i dipendenti degli enti locali saranno corposi. Come riporta ItaliaOggi, si parte da una base di 592,50 euro per arrivare a un massimo di 883,10 euro. In media la cifra degli arretrati si attesta a quota 669,80 euro. L’aumento salariale porterà lo stipendio tabellare mensile lordo dai 1.621,18 euro risalenti all’ultimo contratto (2008/2009) a 1.695,44 euro che entreranno in vigore dal 1° aprile 2018; “comprensivo dell’indennità di vacanza contrattuale”, che sarà pari a 12,16 euro. Il quotidiano riporta anche che “gli arretrati saranno calcolati sommando il valore dei vari ratei di aumento per il numero di mensilità interessate” (tredicesima compresa). A questi “si aggiungono 3 mesi di elemento perequativo”, ovvero marzo, aprile e maggio 2018.
Parlando più strettamente di cifre, insomma, relativamente agli aumenti di stipendio si partirà da una base di 52 euro (l’elemento perequativo per le fasce più basse ammonterà a 29 euro), fino a un massimo di 90 euro per le fasce più alte (in questo caso la componente perequativa ammonterà a circa 2 euro).