Giuseppe Conte: chi è e curiosità sul premier indicato da M5S-Lega

Pubblicato il 22 Maggio 2018 alle 14:27 Autore: Camilla Ferrandi
Giuseppe Conte premier? Ecco chi è

Giuseppe Conte: chi è e curiosità sul premier indicato da M5S-Lega

Che sia un giurista stimato ormai è un dato appurato. Giuseppe Conte, il ‘candidato’ gialloverde alla Presidenza del Consiglio, nasce 54 anni fa a Volturara Appula, piccolo comune del foggiano di 467 abitanti. Cresce a Candela, per poi trasferirsi a San Giovanni Rotondo, dove frequenta, diplomandosi, il Liceo Classico di San Marco in Lamis. Si laurea in giurisprudenza nel 1988 presso l’Università La Sapienza di Roma, per poi perfezionare i suoi studi nelle università più prestigiose del mondo. Insegna, da ordinario, Diritto Privato all’Università di Firenze e all’università LUISS di Roma. Come avvocato, ha un suo studio legale a Roma, oltre ad essere avvocato patrocinante in Cassazione.

Giuseppe Conte votato da 11 milioni per Di Maio

Di Giuseppe Conte non si era parlato molto fino a poche settimane fa quando, prima delle elezioni, il Movimento 5 Stelle lo indicava come ministro della Pubblica Amministrazione di un eventuale governo Di Maio. Postilla, questa, che viene oggi utilizzata dal leader pentastellato per rifuggire le accuse della scelta di un ‘presidente non eletto dal popolo’: “Non è stato eletto? – dice – Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani”. Accuse, si ribadisce, sorte per le usuali critiche del Movimento nei confronti delle ultime nomine a premier (da Monti ad oggi) da parte del Colle. In questo specifico caso, di Giorgio Napolitano.

Tornando alla presentazione pre-elettorale della squadra di governo del M5S, Giuseppe Conte veniva fortemente elogiato da Di Maio per il suo impegno per la de-burocratizzazione dell’amministrazione pubblica. E fu Conte stesso, in quell’occasione, a parlare della “semplificazione della pubblica amministrazione” e della “cultura della legalità” come i due principali obiettivi di un suo potenziale mandato da ministro.

Come è entrato nel M5S Giuseppe Conte

Il giurista entra in contatto con il Movimento 5 Stelle nel 2013, quando veniva eletto dalla Camera membro del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa. “Luigi Di Maio ricorderà, fui molto chiaro” raccontava Conte durante la presentazione della squadra di governo cinquestelle. “Per onestà intellettuale – precisava – non vi ho votato e – continuava il professore – non posso neppure considerarmi un simpatizzante”. Intervistato nei giorni successivi a DiMartedì, infatti, Conte dichiarava: “Il mio cuore è tradizionalmente battuto a sinistra”. Ma “l’apertura a esponenti della società civile, a figure professionali, figure competenti” dimostrata dai cinquestelle nella composizione delle liste elettorali, unita al loro “senso delle istituzioni”, lo convincevano a candidarsi a ministro di un loro futuro governo.

Come detto sopra, in caso di sua nomina a Ministro della Pubblica Amministrazione, Conte individuava nella semplificazione l’obiettivo principale di un suo eventiale operato. “Combattere l’ipertrofia normativa”, abrogando “leggi inutili” e operando un riassetto delle autorità indipendenti, che “sono decine, ci sono sovrapposizioni di competenze e vuoti legislativi”. Ma non solo. Rivedere le norme anticorruzione, valorizzare la meritocrazia varando “un programma straordinario di riqualificazione del personale pubblico” e cambiando il modo in cui sono distribuiti gli incentivi economici ai lavoratori dell’amministrazione. Infine, rivedere integralmente quella che ha chiamato la riforma della “cattiva scuola”, ovvero la riforma dell’istruzione approvata dal governo Renzi.

Giuseppe Conte scelto giorni fa

Ora, raccontato velocemente chi è il premier individuato dai cinquestelle e Lega proposto a Mattarella, che, per inciso, sta prendendo tempo, veniamo alle ultime ore. Che Conte fosse il prescelto si sapeva da qualche giorno. Niente di ufficiale, solo vociferare. Ma ieri pomeriggio, dopo l’incontro con il Capo dello Stato, è Di Maio stesso a farsi sfuggire il nome sotto pressing dei giornalisti.

Da ieri sera, dunque, non si parla altro che di Conte. Non solo in Italia, ma anche all’estero. Numerosi e interessanti i titoli delle testate più importanti in Europa: “I mercati italiani in agitazione dopo la proposta di un principiante come Presidente del Consiglio” The Guardian; “un principiante proposto come prossimo Primo Ministro italiano”, Financial Times; “Lega e cinquestelle propongono un professore senza esperienza politica come Primo Ministrp dell’Italia”, El Pais; “Nuovo governo in Italia: tra l’horror e il tragicomico”, Süddeutsche Zeitung; “Giuseppe Conte proposto per girigere il governo populista”, Le Soir.

Curriculum di Giuseppe Conte, le polemiche

Il Times scrive “Leader o capro espiatorio”, riprendendo il timore palesato da molti giornalisti, studiosi e politici in Italia di un potenziale ‘premier telecomandato’, vista la sua ‘terzietà tecnica’ inserita nel contesto di un potenziale governo politico, formato da politici e fornito di un contratto/programma altrettanto politico. A questo si aggiunga la ‘forzatura’ non costituzionale dell’espressione del premier da parte dei possibili ministri: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri” recita l’articolo 92 della nostra Costituzione.

Tornando alla stampa estera, questa stamani entra nel merito. E il New York Times pubblica l’articolo del corrispondente dall’Italia Jason Horowitz “Italy’s Populists Move Closer to Power, With Little-Known Pick for Prime Minister”. Qui, il giornalista: “Giuseppe Conte, potenzialmente il prossimo leader italiano, ha scritto che ‘perfezionò e aggiornò i suoi studi’ alla New York University. Ma, quando abbiamo chiesto, ci è stato risposto: ‘Una persona con questo nome non compare nei nostri archivi come studente o membro di facoltà’”.

Giuseppe Conte a Vienna non si è specializzato?

La questione degli studi si arricchisce di altri dettagli. “Il prof. #GiuseppeConte ha perfezionato gli studi giuridici a Vienna, all’International Kulturinstitute. Che non esiste. Esiste, invece l’Internationales Kulturinstitute, che è una scuola di lingue”, scrive in un tweet la giornalista Jeanne Perego.
Oltre ai dubbi su alcuni passaggi del suo curriculum, i social, in queste ore, rivolgono un’altra accusa a Conte, riguardo la sua posizione in merito alla vicenda Stamina.

Giuseppe Conte difensore del caso Stamina?

Nel 2013, Conte ha rappresentato una famiglia che si batteva in tribunale perché la figlia, affetta da una grave malattia; potesse essere ‘curata’ con il metodo Stamina, il protocollo a base di staminali ideato da Davide Vannoni. Il metodo era già stato bocciato prima dall’intera comunità scientifica mondiale e poi dalle inchieste della magistratura italiana.

“Questo risultato costituisce l’affermazione di un principio di civiltà giuridica: il diritto di Sofia, e di chiunque si trovi nella sua medesima condizione, di proseguire nel trattamento terapeutico concordato con i responsabili sanitari e per il quale è stato prestato specifico consenso informato. Confido pertanto che il completamento dell’intero ciclo di cure avvenga secondo il protocollo prestabilito”; scriveva Conte in un comunicato congiunto con il ministero della Salute in veste di avvocato dei genitori della piccola Sofia, per la quale aveva ottenuto il via libera a una seconda infusione con il controverso metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia.

Giuseppe Conte: curiosità dul caso Stamina

Ma il ruolo del giurista, in quella vicenda, non sarebbe solo professionale, si osserva. Il possibile premier, si legge su la Repubblica, è stato tra i promotori della fondazione Voa Voa, voluta da Gina Lollobrigida, che finanzia l’accesso alle cure compassionevoli in casi di malattie non curabili. E Fondazione Stamina fu scelta come prima beneficiaria del sostegno finanziario di questa.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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