“Leggendo oggi i giornali si vede che chi doveva capire ha capito il senso di un gesto coraggioso e della scelta di una strada del tutto diversa da quella che c’era il rischio di scegliere”. Angelino Alfano parla dal palco dell’assemblea nazionale del Nuovo Centrodestra in corso stamattina a Roma. Risponde con piglio sicuro alla lettera aperta inviata da Berlusconi alle forze moderate di centrodestra, pubblicata oggi da Il Giornale. “Siamo delusi che manchi il punto fondamentale, decisivo: una proposta sulla legge elettorale. Siamo noi a chiedere a Forza Italia su quali basi vuole ricostruire il centrodestra”, precisa Alfano commentando il contenuto della lettera del leader FI. “Fino a poco tempo fa Forza Italia voleva solo soffocare in culla i potenziali coalizzabili. Se la coalizione deve esserci vogliamo capire se è venuto meno quel disegno”, ha detto il leader di Ncd. “Nella lettera che manderò a Berlusconi chiederò che ci venga data una dichiarazione ufficiale di Forza Italia sulla legge elettorale. Stamattina questa questione non è stata risolta e me ne dolgo”, ha sottolineato il ministro dell’Interno.
L’intervento del segretario Alfano ha aperto i lavori della prima assemblea nazionale del partito. “Da novembre sono nati oltre 10 mila circoli e abbiamo raccolto oltre un milione di voti alle scorse Europee”, ha annunciato Alfano. “Ora la sfida e’ il cambiamento. In cantiere riforme e costruzione di un’area dei moderati”, preannuncia il leader di Ncd che ricostruisce il recente passato del suo partito, nato dalla spaccatura con l’ex Cavaliere, all’indomani della rifondazione di Forza Italia: “Oggi vi indico la seconda tappa della nostra strada dopo aver passato la porta stretta – dice Alfano La prima è stata la responsabilità di stare al governo, la seconda è la forza e la speranza del cambiamento. Quel gesto di responsabilità ci ha portato fino alle elezioni europee, ora dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità per il futuro. Abbiamo il dovere di fare questa seconda tappa che vuol dire riforme e costruzione di un’area moderata del centrodestra”, ripete Alfano. “Il 25 maggio abbiamo preso un milione e duecentomila voti. Le persone ci hanno votato perche’ hanno visto in noi la prospettiva dei moderati italiani. In troppi si sono esercitati nel dire che non ce l’avremmo fatta – ha precisato il leader di Ncd – Ma bisogna contestualizzare i risultati. Quando a novembre abbiamo detto si’ al governo e al prosieguo della legislatura lo abbiamo fatto contro chi avrebbe portato il Paese nelle mani di Grillo“, ha attaccato Alfano.
Nel suo discorso, il segretario Ncd non ha affrontato solo la politica interna. Ncd vuole diventare protagonista in sede europea, anche a suon di critiche e ammonimenti: “Se l’Europa sarà miope non saprà capire che una crisi può spazzare via tutto ciò che è stato fatto per la costruzione dell’Unione”. Stoccata, infine, anche all’indirizzo del premier Renzi. Sull’articolo 18 Alfano e i suoi non hanno dubbi: “è un totem da abbattere”. “Noi dobbiamo trovare lavoro ai nostri ragazzi -ha proseguito Alfano – E diciamo a Matteo Renzi che sull’articolo 18 noi non scherziamo e non è uno slogan elettorale. Noi vogliamo che nella riforma del lavoro in discussione al Senato quel totem venga abbattuto”, ha concluso il leader di Ncd.
CESA: DIFFICILE PENSARE A RIAGGREGAZIONE CON FI – “Noi con Ncd, Popolari per l’Italia e parte di Scelta civica lavoriamo per la costruzione di un’area Popolare alternativa sia alla sinistra che al populismo di Forza Italia. Quindi è quantomeno prematuro pensare ad una riaggregazione nei termini proposti da Silvio Berlusconi”. Lo dice all’Adnkronos il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, commentando la lettera-appello dell’ex premier per una riunificazione del centrodestra. “È impossibile -prosegue il leader centrista- pensare ad una ricomposizione nei modi in cui abbiamo conosciuto il centrodestra in passato, anche considerando i risultati delle ultime elezioni che ci hanno consegnato una destra sempre più diversa da noi come quella di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni; una Lega che ha ripreso il suo vecchio cammino con toni molto duri sull’immigrazione e su tutte le questioni che le stanno a cuore. Nè può considerarsi conclusa quella fase populista di Forza Italia che ha causato gravi danni al Paese e che è stata una delle cause che negli anni passati ha portato noi dell’Udc a prendere le distanze”.
Emanuele Vena