Governo 2018, ultime notizie: tensione Mattarella-Lega-M5S, salta Savona?

trattato di dublino, governo 2018

Governo 2018, ultime notizie: tensione Mattarella-Lega-M5S, salta Savona?

Prosegue lo scontro tra Mattarella, Lega e 5 stelle sul nome del prossimo ministro del Tesoro. In base all’accordo di governo sottoscritto dai due partiti, il dicastero di via XX settembre spetta al Carroccio; quindi, è stato indicato Paolo Savona. Il Presidente della Repubblica ha mostrato sin da subito delle perplessità sull’economista.

Infatti, nonostante sia in generale apprezzato dall’ambiente accademico e abbia esperienze istituzionali (ai tempi di Ciampi), restano un problema le sue posizioni critiche verso l’Europa a trazione tedesca. Per Savona l’attuale Germania è paragonabile nel suo “espansionismo”, per quanto applicato in modo del tutto diverso, a quella del Terzo Reich. Ad ogni modo, dall’asse giallo-verde ci si è dichiarati indisponibili a un passo indietro; dunque, dal Colle non si è esitato a mostrare irritazione: “non si accettano diktat”. Nella serata di ieri si è gettata acqua sul fuoco ma la situazione risulta tutt’altro che risolta.

Governo 2018, ultime notizie: tensione Mattarella-Lega-M5S, salta Savona?

Difficile ricordare un caso simile nella storia dell’Italia repubblicana. La tensione sta tutta nell’interpretazione delle regole da parte del Capo dello Stato e del leader della Lega. Quest’ultimo, che sul punto esprime la posizione della maggioranza di governo (anche se ancora solo in pectore), sostiene la sua scelta in virtù dell’investitura ottenuta dal voto. Poi c’è il Quirinale che, seguendo il dettato costituzionale, non può avallare iniziative che giudica “rischiose” per il paese; se si scatenasse una bufera finanziaria l’Italia potrebbe in fretta ritrovarsi in una situazione simile a quella greca.

Inoltre, la nomina dei ministri è competenza del Presidente della Repubblica anche se sempre su proposta del premier incaricato; insomma, sarebbe Salvini a essersi intromesso in un dialogo che dovrebbe riguardare soltanto Mattarella e Giuseppe Conte. Il Capo dello Stato ha ribadito più volte che non tollererà un Presidente del Consiglio “manovrato”. È sempre un problema di rispetto delle regole: Conte non può essere influenzato in modo così manifesto da un suo ministro (visto che Salvini è destinato al Viminale); in pratica, per la Costituzione di cui Mattarella è garante,  il premier è il “capo” dei ministri non il contrario.

Governo 2018: mantenere l’equilibrio nel governo

Per alcuni, l’insistenza di Salvini sul nome di Savona tradisce la volontà del leghista di far saltare il banco; in pratica, con una proposta “irricevibile” per Mattarella si spianerebbe la strada per la riapertura delle urne ad ottobre (auspicando il trionfo della coalizione di centrodestra di cui sarebbe il leader incontrastato). Un’altra possibilità è che Savona serva a “egemonizzare” le iniziative del governo: questa sarebbe anche la sensazione di Di Maio che proverà a spostare l’economista su una poltrona meno importante per appianare le divergenze e mantenere un equilibrio di “potere”.

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