Nessuna pressione ai senatori dissidenti. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano smentisce con durezza le ricostruzioni fatte dalla stampa. “Il Presidente della Repubblica – si legge in una nota diramata dal Quirinale – segue con preoccupazione gli sviluppi della situazione parlamentare, ma è destituita di ogni fondamento la notizia di sue telefonate di pressione a parlamentari ribelli riportata su Internet e su un quotidiano”.
Intanto le polemiche sulle riforme continuano. Nichi Vendola, in un’intervista all‘Unità, rivendica con orgoglio l’ostruzionismo praticato dalle opposizioni. “L’ostruzionismo è sacrosanto. Che il ministro Boschi metta da parte la sua stizza e il presidente Renzi deponga le armi della propaganda per ragionare sul rafforzamento della democrazia diretta nella complessa architettura costituzionale. A quel punto forse si potrà trasformare il muro in un ponte levatoio”. “Noi – aggiunge Vendola – chiediamo un Senato eletto dai cittadini e un sistema parlamentare più snello e meno costoso di quello previsto dal governo in cui siano rafforzati e non indeboliti gli strumenti della democrazia diretta”.
Discorso chiuso invece per i Cinque Stelle. “Con quello che abbiamo subito giovedì, credo si sia raggiunto il punto di non ritorno” afferma il senatore M5S Nicola Morra, in un’intervista alla Stampa. “Credo sia difficile ipotizzare con il Pd anche solo forme di convivenza civile dopo quanto accaduto nelle ultime ore”.