Spread oggi | Btp Bund | Valore e quotazione in calo | 30 maggio 2018
Mercoledì 30 maggio – Questa mattina lo spread è in calo rispetto alla chiusura delle borse di ieri alle 17,30. Quindi il differenziale passa da 303 a 279 alle ore 9,45. Il calo riscontrato si attesta allo -0.75%. Piazza Affari recupera e la situazione sembra meno rischiosa di 24 ore fa. Per capire come andranno a finire le contrattazioni bisogna attendere notizie dalla formazione del governo. Ecco i dati aggiornati.
Lo spread oggi è in calo
L’incertezza politica si riflette pericolosamente sullo spread oggi, lunedì 28 maggio 2018. Il differenziale tra Btp e Bund a 10 anni ha toccato i massimi dalla fine del 2013, raggiungendo quota 236. Al momento in cui stiamo scrivendo è a 234, e si registrano forte tensioni sui mercati. Il Ftse Mib cede il 2,23% a 21.898 punti; pur avendo aperto in rialzo, la Borsa di Milano è scesa a picco con il passare delle ore, causando la perdita di tutti i guadagni del 2018. Sul listino sono i titoli bancari a soffrire di più, in particolare Ubi, Bper, Fineco e Banca Generali.
Spread oggi: instabilità politica e uscita dall’euro i fattori chiave
L’instabilità politica italiana pesa sui mercati e così anche lo spettro dell’uscita dell’euro. Mattarella ha incaricato Cottarelli di formare un governo neutrale, ma Lega e Movimento 5 Stelle non voteranno sicuramente la fiducia. Questo potrebbe portare a elezioni prossime venture, ma anche alla prosecuzione di una instabilità che potrebbe influire sulla prossima Legge di Bilancio, attesa per ottobre. La troppa incertezza e i timori di un possibile referendum sull’euro hanno avuto la meglio, generando il panico. Non è un caso che Milano abbia bruciato tutti i guadagni di quest’anno; e non è ugualmente un caso che lo spread Btp Bund abbia rievocato vecchi fantasmi di crisi.
Spread oggi: Confindustria, “Serve governo a vocazione europeista”
Sullo scenario attuale italiano è intervenuto anche Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Esprimendo un parere lapalissiano su una possibile uscita dell’Italia dall’euro. “Sarebbe la fine del Paese in termini economici, non scherziamo su queste cose”. Meglio rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. “Serve un’economia forte e una politica forte. E soprattutto serve un governo a vocazione europeista”. Ciò non significa che non si possa parlare di riforme, ma bisogna focalizzare l’attenzione “su lavoro e occupazione”.
Dopo gli attacchi a Mattarella, Boccia predica calma e invita tutti a moderare i termini. “Siamo in una fase molto delicata e uno spread che aumenta per errori che potremmo fare come Paese sotto l’aspetto della politica economica lo pagherebbero le imprese e le famiglie italiane”. Intanto il nervosismo continua e la tensione aumenta e c’è timore per i prossimi giorni.