Gianni Cuperlo (PD) dice “sì” al Senato non elettivo: “Ma fatto sul modello francese”
“Bisogna uscire da una logica sbagliata, in cui qualunque richiesta di modifica è liquidata come conservazione o sabotaggio. Se metti le mani sulla Costituzione il minimo è cercare una sintesi convincente, a partire dal Pd”. A parlare è Gianni Cuperlo, ex presidente del PD nonché leader di Sinistradem. Che aggiunge: “la premessa è che le riforme vanno fatte non perché servono a qualcuno, ma perché sono l’assicurazione sulla tenuta della nostra democrazia e del patto tra cittadini e istituzioni”. Da qui la critica all’ostruzionismo e l’applauso a Grasso: “per questo l’ostruzionismo è un errore e il presidente Grasso si è mosso nel rispetto delle regole”.
RIFORMA DEL SENATO – Gianni Cuperlo continua dunque a chiedere modifiche sull’impianto della riforma del Senato, chiedendo al governo di “verificare un accordo ampio sul modello francese, con una platea più ampia di grandi elettori. Avremmo un Senato non eletto dal popolo, ma con una fonte di legittimazione più solida”. E poi aggiunge, prendendo le distanze dagli altri dissidenti del PD: “conosco molto bene senatori come Chiti e Corsini, Tocci, Mucchetti. Hanno un fortissimo senso etico della politica. Io, come ho già detto, ho una opinione diversa dalla loro e penso che il senato non elettivo si possa conciliare con il nastro sistema parlamentare”, sottolineando però come non si possa “liquidare le loro obiezioni come difesa dell’indennità”.
LEGGE ELETTORALE – Gianni Cuperlo chiede modifiche anche sull’Italicum: “bisogna dire con chiarezza che vanno abbassate le soglie per l’accesso al Parlamento, e alzata quella per evitare il ballottaggio. E vanno superate le liste bloccate, per una ragione fondamentale: non si può immaginare a regime un modello con un Senato non elettivo e una Camera con i deputati nominati”. L’ex presidente del PD insiste: “sarebbe una sconfitta se si arrivasse al traguardo sottraendo ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Collegi uninominali? Doppia preferenza di genere? Primarie obbligatorie e regolate per legge? Le soluzioni ci sono, basta volerle”. Per Cuperlo la legge va dunque cambiata, altrimenti “verrebbe a mancare uno dei requisiti della sentenza della Consulta che ha abolito il Porcellum: e cioè il principio della conoscibilità di una parte almeno degli eletti”.
MEDIO ORIENTE – Gianni Cuperlo interviene anche a proposito delle tensioni nella Striscia di Gaza. “Ci sono 1000 morti palestinesi e 36 vittime israeliane. Una tregua di 12 ore non basta. Gli sforzi per un cessate il fuoco stabile sono un imperativo morale”. E chiama in causa le istituzioni comunitarie: “l’Europa esca dall’immobilismo, si attivi con le altre istituzioni internazionali e assuma un’iniziativa politica e umanitaria”, ricordando che “se il tempo e le energie dedicate da Bruxelles alle caselle della nuova commissione si fossero concentrati su questa tragedia, forse l’Europa una voce l’avrebbe trovata”. Cuperlo poi aggiunge: “nei giorni scorsi ho fatto un appello al vicesegretario Guerini, che è stato accolto: è giusto che il Pd, prima forza del socialismo europeo, si mobiliti in un’azione politica e di solidarietà a difesa dei diritti umani e del dialogo”. L’Italia – nella gestione della crisi di Gaza – deve avere un suo ruolo “come fece il governo Prodi in Libano nel 2006. Allora si riuscì a raggiungere un risultato che oggi tutti riconoscono”.