Governo 2018, ultime notizie: piano B, Savona vuole svalutare la Lira

Governo 2018, ultime notizie Di Maio-Salvini vicepremier, Savona silurato

Governo 2018, ultime notizie: piano B, Savona vuole svalutare la Lira

Ottobre 2015, il Professor Paolo Savona introduceva un convegno, organizzato da Scenarieconomici.it, intitolato “Un piano B per l’Italia”. L’uomo proposto dall’asse Lega-M5S per il ministero dell’Economia cominciava il suo intervento esponendo il suo “Piano A”; cioè, un programma con l’obiettivo di rendere l’Euro un moneta – davvero – comune. Solo se quest’ultimo non avesse funzionato si sarebbe potuto mettere in campo, appunto, il “Piano B”, una strategia per recuperare la propria sovranità e abbandonare l’Eurozona.

Governo 2018, ultime notizie: piano B, Savona vuole svalutare la Lira

Sulla nomina di Savona a capo del dicastero di via XX settembre si è consumata la crisi istituzionale che, di fatto, ha riportato il paese in campagna elettorale. “Ho subito un grave torto” ha commentato il veto di Mattarella proprio l’economista; Savona accusa il Presidente della Repubblica di aver fatto un “processo alle intenzioni” più che una valutazione delle sue proposte. Tuttavia, che l’Italia abbia bisogno, appunto, di un “Piano B” sull’Euro sembra essere ancora una convinzione pressante dell’economista. È probabile che proprio questo abbia fatto aumentare il pressing dei mercati sull’Italia.

Come si articolava la strategia elaborata al convegno e sottoscritta dal Professor Savona per uscire dall’Euro? Il fatidico annuncio si dovrebbe dare di venerdì sera (nel weekend le borse sono ferme) in parallelo avverrebbe il blocco di tutte le operazioni bancarie e finanziarie. Il lunedì successivo salari, pensioni e prezzi dovrebbero essere convertiti in Nuove Lire (svalutata del 15-25%) con un tasso di 1 a 1.  Nel frattempo, anche il debito verrebbe rinominato nella nuova valuta. Servirebbero poi alcune settimane per stampare 8 miliardi di banconote del nuovo conio nazionale; con assegni e moneta elettronica si accompagnerebbe una fase transitoria. Sempre previsto nel piano un default controllato e una rinegoziazione del debito pubblico con i creditori internazionali.

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