Ragazzo investito a Napoli, parenti e amici scatenano l’inferno

Pubblicato il 30 Maggio 2018 alle 16:09 Autore: Giulia Della Martera
colera napoli, cause e situazione attuale

Ragazzo investito a Napoli, parenti e amici scatenano l’inferno

Quella avvenuta il 28 maggio di fronte all’Ospedale Vecchio Pellegrini, a Napoli, è una scena da guerriglia urbana.  Una folla di persone si è avventata contro dei mezzi di soccorso in sosta nel parcheggio, pretendendo il loro pronto intervento per soccorrere due persone coinvolte in un incidente stradale. Nell’impatto tra due moto, un uomo di 45 anni è rimasto ferito e, purtroppo, un 17enne ha perso la vita. Scene che, purtroppo, sembrano ripetersi con una certa frequenza nel partenopeo.

L’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, nata per raccogliere le denunce in merito ad aggressioni contro personale ospedaliero, ha riportato la dinamica in un lungo post su Facebook – di cui riportiamo le parti essenziali -.

Qui il video dell’aggressione:  ragazzo muore in un incidente: ira di familiari e amici in ospedale

Napoli, il post dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”

Dopo essere stata chiamata alle 23.09, l’ambulanza era già presente sul luogo dell’incidente alle 23. 15.

“Parallelamente una folla inferocita, testimone dell’incidente, giunge, con una flotta di scooter, all’interno del parcheggio del Pronto soccorso del Vecchio Pellegrini e SEQUESTRA LETTERALMENTE la prima ambulanza che capita a tiro.”

“Addirittura, non trovando la barella all’interno del mezzo decidono di prendere una barella qualsiasi  e la incastrano (danneggiando il mezzo) all’interno del vano sanitario della Ambulanza del Chiatamone.
Finita questa operazione, uno di loro costringe il povero autista Asl a guidare l’Ambulanza fino al luogo dell’incidente, tutt’ora l’autista è spaventatissimo e sotto shock!”

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In conclusione l’associazione afferma che si parla di aggressione, sequestro di persona, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento di un mezzo di soccorso. Ogni giorno gli operatori del 118 sono esposti a questo genere di aggressioni fisiche e verbali.

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