Finisce il viaggio della Costa Concordia, la nave naufragata il 13 gennaio 2012 in seguito ad uno scontro sugli scogli dell’Isola del Giglio. I rimorchiatori l’hanno guidata verso l’attracco all’angolo della diga di levante del porto Voltri-Prà di Genova, mentre le navi ormeggiate l’hanno salutata all’entrata in bacino suonando la sirena. “Missione compiuta – ha detto soddisfatto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile nazionale – lo sforzo cominciato due anni fa ha avuto il suo giusto compimento”.
Gabrielli si è tolto anche qualche sassolino e ha replicato a chi aveva espresso perplessità sull’esito della rimozione del relitto: “Più che remare contro, in molti hanno pensato agli affari propri. Altri hanno pensato a coprirsi le spalle rispetto a responsabilità che immaginavano di avere”.
Presente alle operazioni anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese e dai tre figli, che ha colto l’occasione per ringraziare “gli ingegneri italiani e la qualità straordinaria di tante persone che ha riportato a galla una nave che sembrava spacciata”, ma ha anche sottolineato che “oggi non è certo il giorno del lieto fine, non si può essere felici con 33 morti, il trentatreesimo nel gennaio di quest’anno. È tuttavia un giorno di ricordo delle vittime e di gratitudine verso gli abitanti del Giglio. Ho sentito il sindaco e nelle prossime settimane farò notare quanto il Giglio è un tesoro straordinario”. Infine il premier ha dichiarato: “Un nuovo inizio che si porta nel cuore un dolore che non si può cicatrizzare, ma che dà speranza per quanto siamo stati capaci di fare”.