Tutor Autostrada spenti: allarme sicurezza per l’Asaps
Per l’Asaps, acronimo de Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, è un giorno difficile. Giordano Biserni, che ne è presidente, ritiene che il provvedimento approvato dalla corte d’Appello di Roma, per il quale la società Autostrade per l’Italia spegnerà i tutor sulla rete autostradale, inciderà sui risultati auspicati per garantire la sicurezza sulle strade.
Tutor autostrada: i motivi che hanno spinto al suddetto pronunciamento
I 333 tutor applicati lungo le nostre arterie autostradali, nati per contemperare le esigenze della viabilità con la prerogativa della sicurezza, sono stati spenti su ordine della corte d’Appello di Roma per venire a capo del contenzioso che ha coinvolto, dal 2006, Autostrade per l’Italia e la Craft, l’azienda che ha sede a Greve in Chianti (Firenze), che sosteneva che Autostrade ne avesse copiato un suo brevetto. E si trattava di una violazione di brevetto anche per la corte che ne ha ordinato la distruzione e rimozione, unitamente all’obbligo di astenersi dal utilizzo e commercializzazione del sitema e alla condanna a corrispondere 500 euro al giorno all’azienda toscana, a titolo di sanzione civile. Fino a quando tutti i Tutor non saranno rimossi e sostituiti con un nuovo sistema, non terminerà la retribuzione indirizzata alla Craft di Romolo Donnini.
I controlli continuano anche senza tutor autostrada
Nonostante tutto, la sentenza non costituirà il presupposto per una guida arbitraria svincolata da qualsivoglia obbligo connesso per eccesso di velocità. Polstrada e Autostrade si sono messe all’opera per attivare un nuovo sistema sperimentale, il cosiddetto SICVe PM (rileva anch’esso la velocità media), approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N. 3338 del 31 maggio 2017. Intanto, Biserni ha dichiarato di auspicare che, oltre ai sistemi elettronici, possano sempre e comunque prevalere il buonsenso fra gli automobilisti.