Agosto è alle porte. Inizia così il conto alla rovescia in vista della 71esima Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto – 6 settembre), presentata nei giorni scorsi a Roma. “Dal 28 maggio a oggi abbiamo visionato 1.800 lungometraggi e 1.600 cortometraggi”, ha spiegato il direttore artistico del Festival Alberto Barbera. “Abbiamo dovuto scartare registi buoni che potevano essere selezionati ma sono particolarmente soddisfatto del risultato. È un programma estremamente vario con titoli che vengono da una quarantina di paesi e di grande qualità, tra registi tanto attesi e nuove scoperte per una Mostra che osa, che investe sui giovani, che guarda a operazioni di mercato innovative e che dà visibilità, attraverso la sala web che riproporremo potenziata, in particolare ai film della sezione Orizzonti, accettando le sfide della contemporaneità”.
Ad aprire la manifestazione il 27 agosto sarà il film (in concorso) di Alejandro Inarritu Birdman or The Unexpected Virtue of Ignorance (con Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone e Naomi Watts). Le Giornate degli Autori saranno invece inaugurate da One on one, l’ultimo lavoro del coreano Kim Ki Duk, già vincitore nel 2012 del Leone D’Oro con Pietà. Il regista asiatico propone un racconto complesso e immaginifico, incentrato sul rapimento e l’assassinio di una ragazza (il cui nome è, letteralmente “oh democrazia”) a opera di una setta i cui membri, a loro volta, verranno catturati e torturati.
La Giuria Internazionale, a cui spetterà il compito di decretare il vincitore del Leone D’Oro, sarà presieduta da Alexandre Desplat, e composta da Carlo Verdone, Joan Chen, Philip Groning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth ed Elia Suleiman.
La guerra e il binomio cinema-letteratura sono i temi principali delle pellicole in concorso, tra cui troviamo, per l’Italia, Hungry Hearts (Saverio Costanzo), Il giovane favoloso (Mario Martone) e Anime nere (Francesco Munzi). Particolarmente atteso è The Cut del turco – tedesco Faith Akin, che racconta il genocidio armeno; la pellicola, inizialmente selezionata per Cannes, con i suoi 183 minuti di durata si preannuncia come la più lunga della kermesse. Da tenere d’occhio inoltre The Postman’s White Nights (Andrei Konchalovsky), Manglehorn (David Gordon Green) interpretato da Al Pacino e Holly Hunter, il documentario The Look of Silence (Joshua Oppenheimer), A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence (Roy Andersson), e Pasolini (Abel Ferrara), con Riccardo Scamarcio, Ninetto Davoli, Valerio Mastrandrea e Willem Dafoe.
Nella sezione Orizzonti concorrono altri tre italiani: Michele Alhaique con Senza nessuna pietà, che sancisce il debutto di Pierfrancesco Favino come produttore, Franco Maresco con Belluscone, una storia siciliana e Renato De Maria con La vita oscena (ispirato all’omonimo romanzo autobiografico di Aldo Nove), di cui Isabella Ferrari è la protagonista e il produttore associato. Il regista ha dichiarato che il testo dello scrittore ha scatenato una sorta di “attrazione fatale”, offrendogli la «possibilità di raccontare sul ritmo di una lingua poetica e capace di immagini spiazzanti, una sorta di odissea pop».
Fuori concorso si segnala invece il ritorno di Sabina Guzzanti con La trattativa, attraverso cui vengono ripercorsi i momenti principali del presunto negoziato tra Stato italiano e Cosa nostra, Edoardo De Angelis con Perez e Davide Ferrario con il documentario La zuppa del demonio.
Il programma si preannuncia quindi molto ghiotto e i “golosi di cinema” che non potranno essere fisicamente presenti alla Mostra non devono disperare. I film saranno infatti disponibili in streaming su MYmovies.it (piattaforma Mymovieslive!, sezione Orizzonti) e verranno trasmessi in versione originale con i sottotitoli in italiano e in inglese su tutto il territorio nazionale, in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Lido. Tenetevi pronti, quindi … e mettetevi comodi. Il grande cinema sta per tornare.