Arkady Babchenko: chi è il giornalista e perchè non è morto
Arkady Babchenko: chi è il giornalista e perchè non è morto
Novità per il corrispondente del Moskovskiy Komsomolets, Arkady Arkadyevich Babchenko, su cui il 29 maggio era stata diffusa la notizia della presunta morte nella sua casa a Kiev. L’ Ukrainian Independent Information Agency aveva ricostruito la scena del delitto alludendo a un Babchenko colpito alla schiena mentre si trovava nella sua abitazione. Nonostante i soccorsi fossero sopraggiunti, l’agenzia di stampa ucraina aveva diffuso la notizia del decesso del giornalista, avvenuto durante la corsa in ambulanza.
I moventi della presunta sparatoria nella casa di Arkady Babchenko
Dopo la militanza nella prima e seconda guerra cecena, dagli anni 2000 Babchenko era diventato corrispondente di guerra, lavorando anche per il periodico russo indipendente Novaja Gazeta, presso cui ha trovato espressione anche la voce di Anna Politkovskaja. Fil rouge tra i due giornalisti, l’attenzione per le vicende cecene e l’opposizione a Vladimir Putin. L’oppositore del Cremlino si era trasferito in Ucraina a seguito delle minacce di morte subite in Russia, suo paese d’origine. Dopodiché, sarebbe avvenuta una sparatoria che, di fatto, non è mai esistita.
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La sorpresa sulla “morte” di Arkady Babchenko: era stato tutto architettato
Il reporter 41enne è apparso a sorpresa nella conferenza stampa organizzata dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) per dare notizie sul caso. Il giornalista ha simulato la propria morte violenta in accordo con la polizia ucraina, il tutto nell’ambito di una inchiesta sulle minacce di morte a suo carico. Più di un mese si reso necessario per architettare il delitto fittizio, allo scopo di scovare i veri sicari a cui era stato demandato il compito. Sembra che il piano abbia sortito gli effetti sperati: Vasyl Hrytsak, a capo dei servizi di sicurezza ucraini, ha annunciato l‘arresto del mandante dell’assassinio del giornalista.