Pompei: di chi è lo scheletro ritrovato durante gli scavi
Pompei: di chi è lo scheletro ritrovato agli scavi
Una scoperta “drammatica ed eccezionale” è stata fatta al sito archeologico di Pompei. Il direttore Massimo Osanna ha usato queste parole per definire il ritrovamento di uno scheletro, travolto e sepolto dalla nube piroclastica del Vesuvio. Si tratta dei resti di uomo di circa 35 anni che presenta le tracce di una brutta infezione ossea alla tibia. Probabilmente a causa del dolore alla gamba, l’uomo deve essersi attardato nella fuga. Ha guardato dritto in faccia la morte. E’ stato prima sorpreso da una nube di lava, detriti e pezzi di metallo; poi un masso da 300 chili lo ha colpito e decapitato.
Lo scheletro è riemerso in uno spiazzo all’angolo tra il Vicolo dei Balconi, che gli archeologi hanno riportato alla luce una settimana fa, e il Vicolo delle Nozze d’Argento. Nel luogo di ritrovamento forse si trovava uno slargo con una fontana.
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L’importanza del ritrovamento per aggiungere altri tasselli alla storia di Pompei
Il prezioso ritrovamento è stato festeggiato anche dall’uscente ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Pompei è il simbolo di una storia di riscatto e di rinascita italiana”. “Il mio mandato è iniziato con crolli a Pompei 7 giorni dopo il giuramento da ministro e si conclude sempre a Pompei con ritrovamenti straordinari dopo 4 anni di restauri, di scavi in zone mai esplorate e con 1 milione di visitatori in più”.
Lo scheletro del fuggiasco è già diventato un simbolo della memoria di quella violentissima eruzione, avvenuta nel 79 d.C.
Il direttore Osanna ha sottolineato l’importanza del ritrovamento dello scheletro claudicante per la storia di Pompei.
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