Governo 2018, ultime notizie: ministero Democrazia Diretta, che cos’è
Una crisi istituzionale senza precedenti che, però, volge ormai al termine; il governo giallo-verde questa volta è davvero pronto a partire. Il nodo Paolo Savona è stato risolto spostando l’economista al dicastero degli Affari Europei; al Tesoro, invece, è andato Giovanni Tria, preside della Facoltà di Economia di Tor Vergata e, tra le altre cose, ex collaboratore di Brunetta quando era ministro della Funzione Pubblica. Un nome meno “divisivo” rispetto a quello di Paolo Savona; tuttavia, anche Tria non ha mai fatto mancare le proprie critiche alla Germania.
Governo 2018, ultime notizie: ministero Democrazia Diretta, che cos’è
Sbloccata la casella di via XX settembre si sono andate via via riempiendo tutte le altre. Tra queste merita particolare attenzione quella del ministero dei Rapporti col Parlamento e per la Democrazia Diretta. Si tratta di un dicastero fondamentale per il Movimento; innanzitutto, in chiave taglio dei costi della politica ma anche per l’elaborazione, appunto, di nuove forme di democrazia diretta, altro tema molto caro ai 5 stelle. Quindi, non stupisce l’indicazione di un fedelissimo di Di Maio cioè Riccardo Fraccaro.
Fraccaro è nato in Veneto, a Montebelluna (provincia di Treviso), 37 anni fa. Si è poi trasferito a Trento dove ha studiato Giurisprudenza, ha fondato il primo meet up pentastellato e, infine, è stato eletto a Montecitorio nel 2013. Nel corso della sua prima legislatura diventa segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera di cui oggi è uno dei questori anziani. All’indomani dell’importante nomina annuncia: “Il M5S abolirà i vitalizi nel giro di due settimane con una delibera. Sono un istituto anacronistico e inaccettabile”.
Autore di una norma contro gli affitti d’oro dei deputati sono rimaste famose anche alcune sue gaffe. “Oggi è il 20 aprile, giorno in cui nacque Hitler. Sarà un caso, ma oggi muore la democrazia in Italia”; così scriveva sul suo blog alla notizia della “ricandidatura” di Napolitano al Colle. In molti ricordano anche quando offrì un posto di lavoro a un “giornalista tuttofare” offrendo una paga di 3 euro all’ora.