Sergio Costa: chi è il generale a capo del ministero dell’Ambiente

Sergio Costa

Sergio Costa: chi è il generale a capo del ministero dell’Ambiente

In questi giorni molta attenzione è stata posta sulle competenze e i curriculum dei vari papabili ministri e non solo. Di un acceso dibattito con annessa caccia alle informazioni è stato protagonista proprio il Premier Giuseppe Conte. In questo pezzo però faremo un focus più approfondito sul nuovo ministro dell’ambiente, il Generale Sergio Costa. Ecco chi è.

Sergio Costa: l’identikit del generale

Costa nasce a Napoli nel 1959. Consegue alla fine dei suoi studi la laurea in Scienze Agrarie con un master in diritto dell’ambiente. Ha fatto parte del Corpo della forestale diventandone il Comandante regionale in Campania. Quando la riforma Madia per razionalizzare le forze di polizia decise di accorpare la Forestale all’Arma il generale fu molto critico. Da quel momento divenne Generale di Brigata dell’Arma. Costa è stato uno dei grandi sostenitori della legge 68 sugli ecoreati. Uno dei grandi meriti del generale è stato quello di scoprire la Terra dei Fuochi attraverso le indagini che hanno smascherato numerose attività illecite (interramento rifiuti tossici) ad opera dei Casalesi nelle aree delle province tra Caserta e Napoli.

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Sergio Costa: cenni storici sul MATTM e competenze generali

Nel 1983, all’epoca del governo Craxi I, fu nominato Ministro per l’ecologia senza portafoglio Alfredo Biondi. In seguito però venne dedicato un dicastero specifico e si istituì il Ministero dell’Ambiente. L’acronimo completo di MATTM (Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) nasce con la riforma Bassanini nel 1999 entrata in vigore nel 2001 con il governo Berlusconi I, specifiche competenze in materia di tutela del mare sono state conservate nel 2006 con il governo Prodi II. Il Ministero ha diversi ambiti di competenza tra cui: funzioni di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema, tutela del patrimonio marino, atmosferico, valutazione di impatto ambientale (VIA) e di impatto strategico (VAS) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC). Ulteriori funzioni gli sono attribuite per quanto concerne la tutela del patrimonio idrogeologico.

Sergio Costa: le priorità dell’agenda politica del Ministro

Sulla scrivania del suo ufficio non appena si insedierà il neo-Ministro troverà due questioni molto complesse. Si tratta di due dossier per i quali l’Italia è stata deferita dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia. Nello specifico si parla dei numerosi sforamenti dei limiti per l’inquinamento atmosferico per le polveri sottili Pm10 e il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Interessante sarà capire anche le posizioni che il Ministero prenderà circa le grandi opere, dato che senza il via libera, (ricordiamo la VIA, valutazione di impatto ambientale) nulla potrà partire.

Francesco Somma

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