Sblocca-Italia, il decreto approda al Consiglio dei Ministri
Approda in CdM il decreto “Sblocca-Italia” che, nelle intenzioni del governo guidato da Matteo Renzi, dovrà ridare slancio all’economia del Paese.
Il decreto “Sblocca-Italia” arriva in un periodo nevralgico. Bankitalia ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2014, e il decreto serve proprio ad invertire la rotta, per far sì che non servano correzioni di bilancio per la fine dell’anno. Il decreto, come lo stesso premier ha raccontato durante l’intervista a Tg 5, serve per rilanciare l’economia, perché “dobbiamo fare di più”, come lo stesso premier ha dichiarato.
Il decreto è un pacchetto di norme che interviene a 360 gradi su tutto il panorama economico nazionale: dalla riforma dei porti alle norme sul project financing, dall’accelerazione sui fondi UE alle semplificazioni, dal piano aereoporti alla creazione di una rete a banda larga su tutto il territorio nazionale, dal finanziamento alle grandi opere al rifinanziamento delle piccole opere, già previste dal “piano città” e dal “piano dei 6mila campanili”.
Numerosi interventi infrastrutturali sono previsti. Come racconta Renzi, dopo il colloquio con il ministro Lupi e le segnalazioni pervenute dai sindaci, sono varie le opere, piccole e grandi, che subiranno un’accelerazione verso il compimento. Nel decreto saranno probabilmente previste nuove linee su ferro, come l’alta velocità tra Brescia e Padova e tra Napoli e Bari. Possibile l’inserimento della mai realizzata autostrada tirrenica. Secondo Renzi, con queste opere “saranno sbloccati lavori per 43 miliardi di euro”.
Tra le principali riforme che saranno incluse nel pacchetto c’è anche la riforma del regolamento edilizio. Attualmente non esiste un regolamento per l’edilizia nazionale, ma ogni singolo comune prevede un piccolo regolamento in merito, il che rende la normativa uno spezzatino legislativo, che vede anche forti incongruenze trai vari comuni del territorio nazionale. Il pacchetto, invece, prevede una normativa generale e nazionale che andrà ad unificare la regolamentazione della materia su tutti gli oltre 8mila comuni italiani. Tuttavia i vari regolamenti comunali potranno comunque leggermente discostarsi dalle linee guida nazionali adattandosi alle peculiarità del territorio del comune dove si andrà ad applicare la regolamentazione.
La nuova normativa nazionale andrà a definire i criteri generali per l’individuazione e la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi; le caratteristiche e i requisiti igienico-sanitari e di sicurezza; i requisiti di accessibilità per la cancellazione delle barriere architettoniche. Tra le novità previste dalla parte sull’edilizia del pacchetto ci sarà la possibilità di ottenere permessi più velocemente, e il potenziamento degli “sportelli unici” per l’edilizia in ambito comunale. Nel pacchetto, poi, ci saranno anche normative ed incentivi per aumentare la costruzione di edifici eco sostenibili ed a risparmio energetico, oltre ad un piano per evitare il consumo del suolo (secondo l’Ispra in Italia si consumano 8 mq di suolo al secondo) e il recupero del patrimonio edilizio nazionale.
Francesco Di Matteo