Sondaggi governo Conte: cosa si aspettano subito gli italiani

Pubblicato il 4 Giugno 2018 alle 15:50 Autore: Giancarlo Manzi
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Sondaggi governo Conte: cosa si aspettano subito gli italiani

«Conte chi»? Si potrebbe sintetizzare così il primo approccio degli italiani al neonato esecutivo Lega-5 Stelle guidato da Giuseppe Conte. In attesa del discorso programmatico con cui il Presidente del Consiglio chiederà il voto di fiducia al Senato, esperti e sondaggisti si interrogano sulla fiducia che gli italiani ripongono nella squadra giallo-verde messa in campo per Palazzo Chigi. I primi sondaggi sono tutt’altro che confortanti. A pesare, infatti, è la scarsa notorietà del nuovo premier e di una buona fetta dei ministri, praticamente sconosciuti, almeno prima del loro giuramento al Quirinale la settimana scorsa.

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Sondaggi governo Conte: cosa si aspettano subito gli italiani

Secondo il direttore di Emg Fabrizio Masia, intervistato dal quotidiano Libero, gli italiani hanno qualche difficoltà ad esprimersi su Conte, poiché conosciuto solo nell’ambito accademico e professionale. Certo, insiste il sondaggista, sostanzialmente il giudizio pare comunque benevolo, visto che il neo premier è espressione di un accordo tra le due forze risultate vincitrici il 4 marzo.

Restano però i dubbi sulla riuscita dell’operazione: soprattutto per quanto riguarda la tenuta dei due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che rischiano moltissimo in questa partita. La loro credibilità, continua Masia, si giocherà soprattutto su tre tematiche: flat tax, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Cittadini e aziende attendono infatti con ansia il nuovo corso annunciato su tasse, lavoro e pensioni.

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Sulla natura del rapporto Lega-5 Stelle, Masia invece si dice sicuro che la distanza tra i due elettorati non è poi così ampia. Carroccio e pentastellati hanno in comune due cose: il saper parlare alla pancia del paese e l’euroscetticismo. Il tutto tenuto insieme dalla mancanza di un’alternativa politica credibile in questo particolare momento storico. Ma allora, a chi sarebbe convenuto di più il ritorno alle urne? Masia sul punto è chiaro: i 5 Stelle hanno recuperato terreno dopo l’incarico a Cottarelli.

Ma Salvini avrebbe sfondato, magari con la coalizione di centrodestra, che però viene percepita ormai come sempre più divisa, in particolare sull’asse Lega-Forza Italia. Il M5S, invece, avrebbe potuto veder sfumare il sogno della ‘presa’ di Palazzo Chigi, rimandandola per la seconda volta consecutiva. Secondo il sondaggista, quindi, rimane questo il vero successo politico di Di Maio: esser riuscito a mandare in porto l’operazione governo, nonostante il momentaneo naufragio sul nome di Savona.

Una vicenda, quest’ultima, che per Masia ha dato qualche colpo alla credibilità della figura del Capo dello Stato Mattarella; gli italiani non hanno gradito la bocciatura dell’economista al Ministero del Tesoro. Un fatto però naturale, considerando che Lega e 5 Stelle, insieme, vantano attualmente il 60% dei consensi.

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Sondaggi Noto: il peso della scarsa notorietà sulle spalle di Conte

A riprova delle parole di Masia, un sondaggio di Noto di qualche giorno fa che ‘calcola’ la fiducia degli italiani nei confronti del premier e della squadra di ministri. Un dato su tutti: la fiducia è più alta nell’esecutivo visto nel suo complesso rispetto alla figura di Conte: 38% contro il 33%. Un trend mai verificatosi negli ultimi anni. Leader di questa speciale classifica, riportata su Quotidiano.net, è Matteo Salvini al Viminale (44%), seguito dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno (40%).

Solo terzo il neo ministro di Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio, al 38%. Seguono Bonafede (Giustizia 36%), Toninelli (Infrastrutture al 31%), Savona (Affari Europei) e Centinaio (Agricoltura), entrambi al 30%. Poi, Lezzi (Sud al 27%), Fontana (Famiglia al 25%) e Fraccaro (Rapporti con il Parlamento al 20%). Numeri che però vanno di pari passo con il livello di conoscenza degli italiani rispetto ai titolari dei dicasteri: solo 4 su 18 ministri, infatti, sono noti a oltre la metà dei cittadini. Addirittura, 6 di loro hanno un livello di notorietà inferiore al 5%.

Giancarlo Manzi