Equitalia, la semplificazione funziona: dal 2007 recuperati 59 miliardi
Appena trascorso il primo semestre dell’anno, è tempo di bilanci per Equitalia. E i dati che vengono forniti sembrano incoraggianti: tornano allo Stato ben 3,7 miliardi di euro di imposte, tributi e sanzioni non pagate. Se andiamo invece a concentrare l’attenzione su un arco temporale più ampio, notiamo che – dal 2007 ad oggi – sono stati recuperati circa 59 miliardi di euro, di cui 17 arrivati direttamente dai “grandi evasori”, ovvero quei contribuenti sui quali gravava un debito con Equitalia superiore al milione di euro. Tra questi, numerosi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo, della musica che negli ultimi anni sono stati messi sotto accusa proprio per non aver dichiarato parte dei beni in loro possesso, procedendo poi a patteggiare una cifra forfettaria con lo Stato.
Le procedure di riscossione, comunque, vanno avanti in modo abbastanza soddisfacente. Infatti, tra gli strumenti che più hanno incentivato questo consistente afflusso di denaro, c’è la semplificazione – recentemente introdotta – delle procedure di rateizzazione dei pagamenti. In precedenza, infatti, era necessaria una consistente documentazione tesa a dimostrare che le proprie condizioni economiche non permettevano di assolvere un debito in un’unica soluzione, anche per cifre più elevate. Ora, invece, non è più così. I procedimenti burocratici sono stati snelliti, tanto che i contribuenti che devono allo Stato cifre fino a 50.000 euro rappresentano oggi un quarto dei debitori totali. Ma, come riporta Repubblica, circa il 70% delle rateizzazioni in corso con Equitalia riguarda ancora contribuenti con debiti inferiori a 5.000 euro.
Inoltre, al fine di venire incontro alle esigenze degli utenti, il decreto Irpef recentemente approvato concede un’ulteriore possibilità ai “ritardatari”. Coloro che, entro il 22 giugno del 2013, avevano perso il diritto alla rateizzazione perché non in regola con i pagamenti, potranno richiedere nuovamente un piano di pagamento (con condizioni più restrittive) a patto che la richiesta venga fatta pervenire entro il 31 luglio. Il debito in questione non deve superare i 50mila euro.
La semplificazione delle procedure e la maggiore transigenza verso i contribuenti si inseriscono nell’ambito della “Equitalia più umana” a cui l’amministratore delegato Benedetto Mineo aveva dato avvio qualche tempo fa. Troppe volte, infatti, il nome di Equitalia è stato associato a vicende drammatiche. Da semplice agenzia di riscossione delle imposte pubbliche, si è spesso trasformata in una ente-ghigliottina per migliaia di lavoratori insolventi. Come è noto, le esorbitanti richieste di pagamento hanno indotto al suicidio decine di imprenditori, già strozzati dalla crisi, impossibilitati ad assolvere immediatamente ai propri debiti con lo Stato. Gli elementi di flessibilità recentemente introdotti mirano a limitare per quanto possibile il ripetersi di episodi simili.