Nuovo governo italiano 2018: Giuseppe Conte, il discorso integrale al Senato

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Nuovo governo italiano 2018: Giuseppe Conte, il discorso integrale al Senato

Con un lungo discorso, molto più lungo rispetto a quelli ascoltati nel recente passato, il premier Conte ha chiesto la fiducia al Senato. Il “garante” dell’intesa giallo-verde non si è discostato dal contratto sottoscritto tra Di Maio e Salvini; in sostanza, ne ha elencato i punti senza prendersi molte libertà.

L’inizio della votazione è previsto per le 19 e 30; nessuna grande sorpresa all’orizzonte visto che, allo stato attuale, l’alleanza penta-leghista ha dei numeri certi a Palazzo Madama e risulta “blindata” alla Camera. Alle 14 e 30 partirà il dibattito; tra gli interventi in scaletta anche quello dell’ex premier Matteo Renzi.

Nuovo governo italiano 2018: Giuseppe Conte, il discorso integrale al Senato

Conte ha parlato per 72 minuti circa; Renzi, per esempio, nella medesima occasione parlò per poco meno di un’ora. Il neo premier è stato interrotto più volte dagli scranni del Partito Democratico ma è stato anche applaudito dal resto dei senatori.

Per la precisione, 45 volte di cui due in piedi; in un’occasione i 5 stelle hanno intonato il coro “o-ne-stà”. Tuttavia, la parola che riassume la maggior parte delle analisi apparse sugli organi di stampa e sui social è “previdibile”; inoltre, a parte un paio di passaggi, i commentatori hanno giudicato il suo discorso non molto “emozionante”.

Nuovo governo italiano 2018: Giuseppe Conte, il discorso integrale al Senato

D’altra parte, nelle battute iniziali del suo discorso, Conte non ha solo ripetuto l’espressione con cui si è fatto conoscere al paese (“sono l’avvocato che tutela gli italiani”) ma ha anche detto di aver partecipato in prima persona alla stesura del programma; cercando di prevenire così una delle critiche che più spesso gli vengono rivolte, cioè essere un “burattino” mosso dai leader di M5S e Lega.

Detto ciò, è passato all’elencazione delle misure che il governo ha intenzione di mettere in campo; in evidenza sono stati posti reddito di cittadinanza, flat tax ( che, però, non ha citato in modo esplicito) e pensioni ma poi ha toccato qualsiasi argomento che può riguardare le prerogative di un esecutivo italiano.

Quindi, legittima difesa e lotta alla corruzione; lavoro femminile ed energie rinnovabili; sharing economy e revisione delle sanzioni contro la Russia ma anche ferma alleanza con gli Usa; certa permanenza in Europa e fine dei privilegi della politica (vincolo di mandato); guerra alle mafie e riforma della giustizia (prescrizione, conflitto di interessi) e del trattato di Dublino; la lista potrebbe continuare.

Per semplificare: “il nuovo governo migliorerà ogni singolo aspetto della vita civile degli italiani”. Dunque, stona abbastanza, almeno secondo alcuni, il fatto che non abbia toccato l’argomento “scuola e cultura”.

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