Bob Kennedy: 50 anni dalla morte, parla l’uomo che lo soccorse

Pubblicato il 6 Giugno 2018 alle 18:00 Autore: Giulia Della Martera
Bob Kennedy

Bob Kennedy: 50 anni dalla morte, parla l’uomo che lo soccorse

“E gli altri? Come stanno gli altri?”- le ultime parole di Robert Francis Kennedy sono il riassunto della sua intera vita. E’ stato il cameriere messicano che lo soccorse quella notte a riportarle. Quella notte di 50 anni fa, era il 6 giugno 1968, il candidato democratico alla presidenza della Casa Bianca veniva ucciso in un attentato.

Bob Kennedy si trovava nella sala da ballo dell’Ambassador Hotel di Los Angeles, festeggiando la vittoria alle primarie della California. Fu raggiunto da 13 colpi, fatale gli fu quello alla testa. A sparare, Sirhan Bishara Sirhan, di origine siriano-palestinese, antagonista del sostegno statunitense a Israele. Durante l’attentato furono ferite altre 5 persone e la preoccupazione di Bobby- così veniva affettuosamente chiamato- andò subito verso questi innocenti.

Così come l’attentato del fratello- il presidente John Fitzerald Kennedy, che guidò l’America dal ’61 al ’63- la sua morte è tuttavia ancora avvolta nel mistero. Per alcuni il mandante di Sirhan era un sindacalista impegnato nella lotta contro la corruzione, Hoffa, che fu osteggiato proprio da Kennedy; secondo altri dietro l’omicidio c’erano uomini vicini al senatore 42enne poiché gli furono sparati 13 colpi, ma la pistola di Sirhan era caricata per 8.

Dopo la sua morte, Bob Kennedy è diventato un’icona. Tutta l’America giunse a piangere per Bobby quando la sua salma fu trasportata in treno fino a Washington, verso il cimitero in cui fu sepolto accanto al fratello. In tanti ancora si chiedono che cosa sarebbe successo al futuro del Paese se Kennedy avesse potuto vincere le elezioni, al posto di Nixon.

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L’impegno politico di Bob Kennedy

Sicuramente Kennedy avrebbe combattuto per la fine della guerra in Vietnam, per il superamento della segregazione razziale e avrebbe sostenuto i diritti civili. Erano queste le campagne sostenute da Bob, che fu amico e sostenitore delle battaglie di Martin Luther King.

Al funerale dell’attivista per i diritti dei neri, Kennedy parlò emozionato: “Amore, saggezza, solidarietà per coloro che soffrono, giustizia per tutti, bianchi e neri.” E fu l’unico discorso tenuto da un bianco ad essere applaudito durante quella cerimonia.

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