“C’è chi vuole bloccare tutto. E c’è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso. Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia. Siamo chiamati a una grande responsabilità: non la sprecheremo.” Con una lettera indirizzata ai senatori “ribelli,” Matteo Renzi sembra voler arrivare alla stretta finale sulla riforma del Senato, cercando di mettere fine alla situazione di stallo creatasi in Parlamento, dopo gli ultimi giorni di polemiche e di ostruzionismo da parte delle opposizioni. E aggiunge: “con il vostro sostegno garantite la fiducia e la maggioranza al Governo”.
La lettera di Renzi ai senatori sembra voler mettere fine alle critiche e alle polemiche che hanno accompagnato gli ultimi giorni di dibattito parlamentare, che hanno visto le opposizioni, con il M5s in prima linea, parlare di “svolta autoritaria.” “Si può essere d’accordo o meno con questa riforma – specifica il presidente del Consiglio-, definirla svolta autoritaria però significa litigare con la realtà. La modifica costituzionale di cui state discutendo supera il bicameralismo perfetto, semplifica il processo legislativo, riequilibra il rapporto Stato Regioni, abolisce il Cnel, disegna uno stato più efficace e semplice. Una rivoluzione del buon senso in linea con le principali esperienze costituzionali europee.”
Renzi ribadisce ancora una volta la necessità delle riforme strutturali, sulle quali lo stesso presidente della Repubblica si era di nuovo soffermato, osservando che: “solo le riforme strutturali ci consentiranno di essere credibili per usare la flessibilità necessaria a far ripartire l’occupazione e la crescita. Abbiamo mille giorni per riportare l’Italia a fare l’Italia. Dopo ognuno farà le proprie scelte in libertà e rispetto. Ma i giorni che abbiamo davanti non possono essere buttati via.”
Il tema della lettera non è solo necessità di accelerare l’approvazione della riforma del Senato, ma anche legge elettorale. Sull’Italicum Renzi apre alla possibilità di modifica di alcuni punti, tema particolarmente sensibile per l’NCD di Angelino Alfano, ribadendo quello che è l’impianto fondamentale della riforma: “abbiamo convenuto circa i punti fondamentali: chiarezza del vincitore, premio di maggioranza proporzionato, principio dell’alternanza” ma “la discussione del Senato consentirà di affrontare i nodi ancora aperti: preferenze, soglie, genere”.
Nelle prossime ore si potrà sapere se l’intervento di Renzi sortirà gli effetti desiderati, oppure se i lavori parlamentari rimarranno bloccati da migliaia di emendamenti fantasiosi, utili nella strategia di ostruzionismo delle opposizioni.