Mondiali Russia 2018: focus Marocco. Dove arriveranno i leoni dell’Atlante?
Mondiali Russia 2018: focus Marocco. I leoni dell’Atlante chiamati ad un’impresa ostica: dopo un lungo cammino per qualificarsi, alla corte dello Zar l’obiettivo è confermarsi ancora una volta la squadra più rocciosa d’Africa
La nazionale del Marocco, meglio conosciuta come i Leoni dell’Atlante, dopo anni di rendimento molto altalenante sembra finalmente tornata alla ribalta del calcio internazionale.
Nella loro bacheca non vi sono grandi trofei, ma nessuno potrà comunque togliere loro la nomea di squadra ostica e rocciosa.
Dopo un lungo e faticoso cammino nelle qualificazioni a Russia 2018 (primi in un girone non facile con Costa d’Avorio, Gabon e Mali) nella tana dell’orso ad aspettarli vi sarà un raggruppamento ancor più complicato con Spagna, Portogallo ed Iran.
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La storia non è sicuramente dalla loro parte. Contano infatti solo 5 partecipazioni ad un Campionato del Mondo, con miglior piazzamento risalente al 1986, quando persero agli ottavi contro i futuri finalisti della Germania Ovest. Di quella spedizione si ricorda in particolar modo la doppietta al Portogallo di Abderrazak Khairi.
La caratteristica dei Leoni dell’Atlante è sicuramente la cura maniacale della fase difensiva, unita ad un giro palla che spesso riesce. Inoltre, soprattutto contro le compagini che prediligono un gioco veloce e d’attacco, riescono molte volte a creare loro serie difficoltà nella costruzione di trame offensive.
Nella loro storia infatti, a parte Mustapha Hadji, soprannonimato “il Baggio dell’Atlante”, i nomi più conosciuti al pubblico calcistico internazionale sono difensori come Naybet, protagonista del magico Deportivo La Coruña degli anni 90, e Rachid Neqrouz, centrale con trascorsi nel Bari e che fu spesso al centro della cronaca per i suoi atteggiamenti non proprio leali nei confronti degli attaccanti avversari.
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Mondiali Russia 2018, focus Marocco: l’esperto Hervé Renard guida i leoni
La squadra sarà diretta dal CT Hervé Renard, un francese che conosce molto bene la realtà del calcio africano, allenando ormai da più di 10 anni club o nazionali del Continente nero. Renard è soltanto l’ultimo di una lunga dinastia di allenatori francesi come Philippe Troussier, Roger Lemerre e Henri Michel.
Il gruppo B, soprattutto per via della presenza di Portogallo e Spagna, appare proibitivo. Gli uomini di Renard dovranno concentrarsi moltissimo sulla fase difensiva, diretta dal capitano, lo Juventino Medhi Benatia, e sperare nei gol di Rachid Alioui.
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Il reparto di centrocampo sarà invece diretto da Mehdi Carcela-González, buon prospetto del calcio marocchino ed inserito nel 2010 dalla rivista Don Balon fra I migliori nel suo ruolo.
Non vi sono moltissimi altri nomi di spicco, ma merita comunque una menzione finale il giovane Achraf Hakimi, terzino sinistro in forza al Real Madrid e che si spera diventi l’uomo del futuro.
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