Abi: “Economia e credito in ripresa”
Secondo quanto contenuto nel rapporto Afo redatto dall’Abi (Associazione banche italiane) se nel 2015-2016 il Pil crescerà marginalmente (+0,3%) la crescita dovrebbe incrementarsi dell’1,3-1,4%. Per le banche “ciò significa che, pur in presenza di un ammontare rilevante di crediti deteriorati ci sono segnali di un ritorno all’espansione dei prestiti, che tenderà ad aumentare quanto maggiore sarà la ripresa degli investimenti e la caduta della rischiosità”.
In particolare l’Abi stima che gli impieghi ai residenti, scesi del 3% nel 2013 tornino in positivo (+0,6%) nel 2014 per poi accelerare (+1,6 e +2,6%) nei due anni successivi, di pari passo con la crescita del Pil.
Secondo le banche italiane “favorirà la ripresa del credito la maggiore domanda collegata alla crescita economica e un miglioramento della qualità del credito, anche per il tramite di una significativa riduzione del rischio del nuovo credito alle imprese le quali tuttavia rimarranno l’unico settore con valori ancora di rischiosità significativi”. “Con i ritardi tipici che il fenomeno comporta, tale miglioramento si trasferirà anche sullo stock di sofferenze che a fine periodo di previsione presenterà segnali di stabilizzazione del suo rapporto con gli impieghi. Per un’ulteriore riduzione della rischiosità occorre un robusto recupero di crescita del Prodotto italiano e quindi il pieno dispiegarsi dell’azione riformatrice”.