Pensioni ultime notizie: saltano Quota 100 e Quota 41, tutto rinviato al 2019.
Sul tema pensioni le ultime notizie parlano di un possibile rinvio delle principali misure in programma per il governo Lega-M5S. Stiamo ovviamente parlando di Quota 100 e Quota 41, che sarebbero così rinviate al 2019; insieme ad altri cavalli di battaglia, come flat tax e reddito di cittadinanza. Insomma, i principali elementi chiave su cui si è basata la campagna delle due forze politiche potrebbero essere rimandate al prossimo anno. Nel 2018, invece, spazio a leggi-manifesto, estensioni di propaganda, interventi radicali finalizzati ad aumentare il consenso. Questo l’obiettivo di M5S e Lega.
Pensioni ultime notizie: obiettivo M5S-Lega, creare nuovo bipolarismo
Ne è convinto anche Roberto Maroni, che ha rivelato come la luna di miele tra Salvini e Di Maio dovrebbe concludersi il 26 maggio 2019, in coincidenza con le elezioni europee. L’obiettivo del leader leghista? Creare il nuovo bipolarismo, con M5S da una parte e Lega dall’altra; un modo come un altro per chiudere definitivamente una pagina chiamata Silvio Berlusconi; ma anche per mettere da parte il PD. E anche Matteo Renzi è dello stesso avviso. “Proveranno a costruire in quel modo il bipolarismo di domani. E per questo noi dovremo batterci perché l’alternativa sia radicalmente un’altra”.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41 rinviate?
Insomma, tentare adesso la strada delle soluzioni pensionistiche sarebbe troppo elevato in termini di costi. Come scrive Fabio Martini su La Stampa, “per arrivare col vento in poppa alla primavera 2019, il governo Conte-Di Maio-Salvini è deciso ad approvare una raffica di leggi-manifesto. Taglio alle pensioni e ai vitalizi di parlamentari, di consiglieri regionali e organi costituzionali. Pensioni d’oro. Daspo per corrotti e corruttori. Legge sulla legittima difesa”. Senza poi dimenticare la Legge di Bilancio 2019, che sarà finalizzata soprattutto a sterilizzare l’aumento dell’Iva.
Tal proposito l’ex presidente della Commissione Bilancio alla Camera, Francesco Boccia, ha previsto che l’Europa “concederà al nuovo governo una flessibilità limitata nel rapporto deficit-Pil, all’incirca attorno allo 0,4%”. Una flessibilità, questa, che potrebbe permettere di ibernare per ancora un anno le clausole di salvaguardia e scongiurare così il temuto aumento Iva. Cosa che lo stesso di Maio ha promesso ai commercianti intimoriti.
Tornando alle pensioni, dire oggi stop alla riforma Fornero potrebbe produrre costi rilevanti finanziariamente parlando. Ma non farlo significherebbe tagliare i costi del consenso politico. E allora si potrebbe avanzare con le promesse e rinviare tutto al 2019, compreso il possibile congelamento del meccanismo che lega l’età pensionabile con l’aspettativa di vita. Ma è ancora tutto da vedere.