Sondaggi politici Ipsos: metà degli italiani apprezza Conte
Secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera un italiano su due (49%) apprezza Giuseppe Conte mentre un italiano su 3 boccia il giurista. Infatti, andando a vedere le percentuali pubblicate dall’istituto di Nando Pagnoncelli, dichiara di gradirlo “molto” il 27% degli italiani e “abbastanza” il 22%; d’altro canto, piace “poco” all’11% del paese e “per nulla” al 22%. Insomma, il neo premier gode di un consenso che va oltre il bacino elettorale pentastellato. Ciò risulta ancora più evidente considerando che incassa il favore del 42% degli elettori di Forza Italia e del 37% degli elettori di tutti gli altri partiti di opposizione esclusi i Dem. Tra chi vota Pd, i giudizi negativi arrivano a toccare quota 73%.
Tuttavia, bisogna precisare che “l’indice di gradimento si attesta a 60, escludendo coloro che non esprimono un giudizio,”; dunque “risulta in linea con la maggior parte dei governi che lo hanno preceduto” a parte “il governo Prodi del 2006 e il governo Gentiloni” scrive Nando Pagnoncelli sul CorSera di oggi.
Sondaggi politici Ipsos: metà degli italiani apprezza Conte
La rilevazione di Ipsos poi si concentra sui provvedimenti che gli italiani vorrebbero veder realizzati con più urgenza. In cima alla lista delle priorità, ci sarebbe quindi il controllo dei flussi migratori (37%); segue il “superamento” della Legge Fornero (32%). A distanza poi l’intervento sul Jobs Act (21%) e l’introduzione della Flat Tax (16%); solo il 12% pone davanti a tutte le altre misure il Reddito di Cittadinanza e la “pace Fiscale”.
Sono 3, in particolare, le ragioni che spiegano l’apprezzamento mostrato dagli italiani nei confronti del Premier Conte, spiega sempre il direttore di Ipsos sul quotidiano di Via Solferino:
“La prima riguarda la fine della lunga fase di stallo istituzionale che aveva alimentato una situazione di incertezza sul futuro e acuito le già diffuse preoccupazioni degli italiani per la situazione economica personale e del Paese. La seconda riguarda l’apprezzamento trasversale di alcuni dei temi previsti nel programma del governo; è infatti interessante osservare come, sia pure con accentuazioni diverse, alcuni provvedimenti siano auspicati anche dagli elettori dell’opposizione, compreso quelli del Pd (che appaiono i più distanti dall’attuale esecutivo) una parte dei quali non sembra disdegnare il contrasto all’immigrazione clandestina, le modifiche alla Fornero e al Jobs act (quest’ultimo in misura addirittura superiore ai leghisti). Infine, come più volte sottolineato, l’esecutivo gialloverde nasce all’insegna del cambiamento. L’ennesimo, verrebbe da dire. Ed è proprio sulla percezione di cambiamento che si giocherà il consenso futuro a governo, premier, forze politiche della maggioranza e loro leader”.
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