Elezioni comunali 2018: risultati e data ballottaggio, come funziona
Elezioni comunali 2018: risultati e data ballottaggio, come funziona.
I risultati delle elezioni comunali 2018 stanno fornendo risposte importanti. Tra i “vincitori” delle ultime elezioni politiche, sembra che il M5S stia perdendo consensi; favori che sta acquisendo invece la Lega. Mentre in alcune città anche il centrosinistra avrebbe ripreso vita. Stando ai primi dati, il responso è quello di un PD che potrebbe prendere spunto da questi risultati per provare il rilancio in una scena politica che lo sta escludendo; e un Movimento 5 Stelle che sarà chiamato a una riflessione profonda dopo quanto accaduto negli ultimi 3 mesi. Resta il fatto che al momento in cui scriviamo non ci sono ancora tutti i risultati definitivi. E questa è l’occasione per andare a scoprire proprio come funziona in merito ai risultati e agli eventuali ballottaggi.
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Elezioni comunali 2018: come funziona nei comuni fino a 15 mila abitanti
Per quanto riguarda i comuni in cui risiedono fino a 15 mila abitanti, l’elezione dei consiglieri comunali avviene tramite sistema maggioritario a turno unico. Prevale dunque la maggioranza relativa; ovvero, l’elezione del sindaco riguarderà il soggetto che avrà ottenuto più voti. La candidatura del sindaco è collegata a una lista di candidati, la quale si aggiudicherà 2/3 dei seggi qualora il candidato sindaco collegato a quella lista dovesse vincere. 1/3 dei seggi sarà invece ripartito tra le altre forze politiche o coalizioni; la suddivisione si baserà sulle percentuali ricavate dalle elezioni. Qualora due candidati sindaci abbiano ottenuto le stesse percentuali, si andrà al ballottaggio la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità, sarà il requisito anagrafico a decidere il sindaco: in breve vincerà il più anziano.
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Elezioni comunali 2018: come funziona nei comuni sopra i 15 mila abitanti
Nei comuni dove risiedono più di 15 mila abitanti, le elezioni avvengono tramite sistema maggioritario a doppio turno. Il ballottaggio si verifica qualora nel primo turno nessuno dei candidati abbia ottenuto la maggioranza assoluta, traducibile in 50% + 1 dei voti. In questo caso il ballottaggio avrà luogo la seconda domenica successiva tra i due soggetti che hanno preso più voti. Qui entra in vigore il meccanismo del voto disgiunto. Sostanzialmente un sindaco è collegato a una lista di consiglieri, ma gli elettori potranno votare un candidato sindaco e una lista diversa da quella a cui il candidato sindaco è collegato. Quest’ultimo, in fase di eventuale ballottaggio, potrà anche candidarsi a liste differenti rispetto a quelle a cui si era legato nella prima votazione. Ma per quanto riguarda il voto al ballottaggio, gli elettori potranno votare solamente il candidato sindaco e non le liste.
Inoltre, le liste collegate al sindaco eletto che non hanno ottenuto il 60% dei seggi del consiglio comunale al primo turno, ma abbiano riscosso almeno il 40% dei voti validi, sarà assegnato il 60% dei seggi. Gli altri seggi saranno quindi ripartiti tra le altre forze politiche. Nel caso in cui il sindaco venga eletto al primo turno ma le liste a lui collegate non abbiano superato il 50% dei voti, i seggi saranno ripartiti tramite metodo proporzionale. Ai seggi non saranno ammesse tutte quelle liste che non hanno avuto meno del 3%. Per entrare a far parte del consiglio comunale, quindi, bisognerà superare la cosiddetta soglia di sbarramento.