Noemi Durini: auto scura sul luogo del delitto, la nuova testimonianza
Le indagini riguardo l‘omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia uccisa tra il 3 e il 4 settembre 2017, vedono un nuovo elemento da analizzare.
Dalla testimonianza di un netturbino: “Notavo un’autovettura scura di medie dimensioni che poteva essere una golf, o che poteva essere blu o grigio, che era in sosta in un varco che consente l’accesso ai terreni. Dopo aver percorso 100 metri o anche meno vedevo un’altra autovettura modello Fiat 500 di colore bianco parcheggiata a bordo strada“. “Sentivo chiaramente la voce di una ragazza che chiedeva aiuto insistentemente e la voce di un ragazzo che le diceva più volte di stare zitta, altrimenti l’avrebbe uccisa dandole una botta in testa. Tutto ciò accadeva in 2 al massimo 3 minuti, al termine dei quali non udivo più voci. Preso dalla paura sono ripartito“. (fonte: Velvet News)
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Noemi Durini: sepolta viva
La Fiat 500 bianca apparteneva al fidanzato di Noemi, Lucio Marzo che ha confessato di aver brutalmente ucciso la giovane. In seguito ad una lite Lucio avrebbe malmenato e colpito Noemi con una lama, per poi seppellirla tra cumuli di massi. Dall’autopsia, condotta dal medico legale Roberto Vaglio, Noemi non sarebbe morta per il colpo alla testa, ma per asfisia. E’ stata quindi seppellita mentre era ancora in vita.
Lucio Marzo aveva più volte ritrattato la sua confessione, coinvolgendo nell’omicidio anche i genitori e l’amico meccanico Fausto Nicolì, considerati estranei ai fatti. Il 18enne è attualmente in attesa del processo con l’accusa di omicidio aggravato. Sono da tenere in conto, secondo i suoi avvocati, i due trattamenti sanitari obbligatori a cui il ragazzo era stato sottoposto nelle settimane antecedenti la tragedia.