Confcommercio taglia le stime sul Pil, pressione fiscale ai vertici mondiali
Stime sul Pil in ribasso, pressione fiscale alle stelle. E’ quanto emerge dall’analisi di Confcommercio a proposito della situazione economica del Paese. L’associazione dei commercianti si associa a Confindustria e Fondo Monetario Internazionale e rivede al ribasso le stime sulla crescita dell’economia.
PIL E CONSUMI – Secondo Confcommercio la crescita dell’economia per il 2014 si attesterà allo 0.3%, in ribasso rispetto allo 0.5% previsto solamente due mesi fa. Cifre inferiori a quelle prospettate ad oggi da governo (+0.8%), Commissione Europea (+0.6%) ed Ocse (+0.5%). L’aumento previsto resta comunque inferiore alla crescita media dell’Eurozona, che per le previsioni 2014 si attesta all’1.1%. Al rialzo invece la rettifica a proposito della spesa delle famiglie per i consumi: ora si parla dello 0,2%, un decimo in più rispetto alla alla precedente previsione. Il tutto, secondo Confcommercio, grazie anche all’apporto del bonus Irpef da 80 euro. E nel 2015 dovrebbe andare meglio, con un +0.9% per il Pil e un +0.7% per i consumi.
TROPPE TASSE – Più che le stime al ribasso sul Pil, ciò che preoccupa la Confcommercio è invece la pressione fiscale. Su questo versante è un vero e proprio allarme rosso: infatti, nel 2013 in Italia è stato toccato il record mondiale, raggiungendo quota 53.2%, al netto del sommerso (17,3%). Al 44.1% si attesta invece la pressione fiscale apparente.