Ultime notizie Governo: Italia accoglie più degli altri, i veri numeri confermati dalla Boldrini.
Le ultime notizie sul Governo ruotano attorno al tema dell’immigrazione e dei numeri che circolano sul tema. La decisione da parte del governo italiano di non far approdare la nave Aquarius sulle coste nazionali ha scatenato un vivace dibattito, generatosi non solo nelle alte sfere della politica, ma anche in quelle dei social network. Tra screenshot, immagini, grafiche e dati, è stata una vera e propria guerra di numeri. Ad esempio, negli ultimi giorni è circolata sui social network uno schema che raccoglie i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati sull’accoglienza degli immigrati nei Paesi europei. L’Italia è agli ultimi posti di questa classifica, ma ricordando le dichiarazioni della Boldrini e altri aspetti non considerati, sembra essersi registrata un bel po’ di confusione. Anche terminologica.
Ultime notizie Governo: cosa dice l’UNHCR sull’accoglienza in Europa
Lo schema riportato dall’UNHCR recita chiaramente il rapporto tra il numero dei rifugiati ogni 1.000 abitanti nei Paesi europei.
Paese | Numero rifugiati | Ogni 1.000 abitanti |
Svezia | 230.164 | 23,4 |
Malta | 7.948 | 18,3 |
Norvegia | 59.522 | 11,4 |
Austria | 93.250 | 10,7 |
Cipro | 8.484 | 10 |
Svizzera | 82.681 | 9,9 |
Germania | 669.482 | 8,1 |
Olanda | 101.744 | 6 |
Danimarca | 33.507 | 5,9 |
Francia | 304.546 | 4,6 |
Serbia | 29.522 | 4,2 |
Belgio | 42.168 | 3,7 |
Lussemburgo | 2.046 | 3,6 |
Finlandia | 18.401 | 3,4 |
Bulgaria | 17.814 | 2,5 |
Italia | 147.370 | 2,4 |
Abbiamo messo in grassetto Malta e Italia cercando di replicare l’evidenziazione messa in luce sui social. Ecco perché Malta ha rifiutato e perché l’Italia non può rifiutare di accogliere i migranti. Questo il sunto dello schema proposto da una parte dell’opinione pubblica. Ma c’è un problema di fondo in tutto questo: la mancanza di un dovuto approfondimento. Nel senso che se da un lato spesso si accusa di pontificare e semplificare, gli stessi accusatori rischiano di cadere nella medesima trappola. Troppa semplificazione porta a una cattiva comprensione.
Ultime notizie Governo: la questione dei numeri sull’accoglienza
Come scrive Dagospia, quello di cui non si parla quando si pubblica questa infografica tratta da Internazionale è che i numeri riguardano i rifugiati. Vale a dire quelli “che hanno già ottenuto la cosiddetta protezione internazionale”. Insomma, tra i numeri non si annovera il totale degli immigrati che sono arrivati in Italia. Quindi va fatta un’altra precisazione. “I rifugiati sono una parte minoritaria dei richiedenti asili, visto che sempre l’Alto Commissariato ci fa sapere che meno del 40% delle domande ricevono una risposta positiva”. Il postulato è chiaro: parlare di rifugiati non risolve il problema. In breve, è come se stessimo affrontando discorsi diversi. Semplificando.
Da “Vita” si legge inoltre che i richiedenti asilo sono aumentati in soli 6 anni (2010-2016) da 12 mila a 123 mila. Dagospia riferisce che “solo negli anni 2015-2016 ci sono state 124 mila persone che hanno visto la loro domanda respinta”. La conseguenza più naturale? Abbandonare l’Italia e tornare a casa. Cosa che però non sembra essere avvenuta. “Queste persone si sono trasformate in veri e propri fantasmi che abitano le nostre città e non solo; facilmente sfruttati dalla criminalità e senza più nulla da perdere”.
Ultime notizie Governo: quanti sono gli immigrati regolari in Italia? Lo rivela Laura Boldrini
Prendendo come riferimento il primo Paese nella classifica di chi riceve più rifugiati, ossia la Svezia, quest’ultima ha contato circa 50 mila immigrati irregolari sul suo territorio. Sulla questione il governo ha deciso di stringere la morsa, soprattutto dopo brutti episodi di cronaca nera e terrorismo. E in Italia quanti sono gli immigrati regolari? Il numero lo fornisce Laura Boldrini. Che l’11 giugno scrive su Twitter: “Salvini è disperato. Al Viminale gli hanno spiegato che non potrà rimpatriare 600 mila immigrati irregolari come aveva promesso in campagna elettorale. Così, per distrarre l’opinione pubblica, non fa sbarcare i migranti accanendosi contro minori e donne incinte”.
#Salvini è disperato.
Al Viminale, gli hanno spiegato che non potrà rimpatriare 600mila immigrati irregolari come aveva promesso in campagna elettorale.
Cosi per distrarre l’opinione pubblica non fa sbarcare i migranti accanendosi contro minori e donne incinte. #CheVittoriaè
— laura boldrini (@lauraboldrini) 11 giugno 2018
L’informazione interessante contenuta nel tweet è la seguente: “600 mila immigrati irregolari”. Vale a dire l’1% della popolazione. Facendo un rapido calcolo, la Svezia, con i suoi 50 mila immigrati irregolari e con una popolazione di poco inferiore alle 10 mila unità, registra una presenza di immigrati irregolari pari allo 0,5% della popolazione.
Ultime notizie Governo: le nazionalità più accolte in Italia
Dagospia fa anche un confronto di “classe” ed estrazione culturale, senza che tale termine sia visto in termine spregiativo. Sostanzialmente ci informa che la Germania, nella maxi operazione di accoglienza del 2015 in particolar modo nei confronti dei siriani, ha abbracciato “persone con un livello di istruzione e professionalità altissimo rispetto alla media dei migranti africani”. In Italia invece, stando a dati riportati dalla Fondazione ISMU e Vita, nel 2016 la prima nazionalità per numero di migranti accolti in Italia era la Nigeria (27 mila, +48% rispetto al 2015). Seguivano poi Pakistan, Gambia, Senegal, Eritrea. Per quest’ultimo Paese si contavano “7.843 richiedenti asilo nel 2016, a fronte – seppur i dati non siano del tutto comparabili – degli oltre 20 mila sbarcati”.
Ultime notizie Governo: alcune informazioni sulla Nigeria
Si prosegue quindi parlando della Nigeria, un Paese che potrebbe raddoppiare la popolazione nei prossimi 30 anni diventando il terzo Stato più popoloso del mondo. In base alle informazioni raccolte da Open Migration, solamente il 5% dei nigeriani che vengono in Europa “riceve lo status di rifugiato e circa il 25% ottiene qualche forma di protezione internazionale”. Si tratta di dati che cozzano in parte con la complessissima realtà nigeriana, dilaniata dalle tensioni e dalle azioni di Boko Haram. Ma non solo. Tim Marshall nel suo “Le 10 mappe che spiegano il Mondo” scrive quanto segue.
Oggi la Nigeria è una potenza regionale indipendente, ma i suoi abitanti e le sue risorse sono stati mal gestiti per decenni. Nel priodo coloniale, gli inglesi preferivano rimanere nella zona sud-occientale lungo la costa. La loro missione “civilizzatrice” non si estendeva quasi mai alle zone montuose del centro; né alle popolazioni musulmane del Nord. E questa metà del Paese rimane meno sviluppata rispetto al Sud. I profitti generati dal petrolio vanno in gran parte a pagare gli esponenti più autorevoli del complesso sistema tribale nigeriano. L’attività estrattiva che si svolge sulla terraferma è minacciata anche dal Movimento per l’emancipazione del delta del Niger, una denominazione altisonante per un gruppo che in realtà opera in una regione devastata dall’industria petrolifera. E la sua per coprire il terrorismo e l’estorsione”.
Poi c’è la questione Boko Haram, “che vuole istituire un califfato nelle zone musulmane”. Il mezzo utilizzato è la propaganda, perché viene usato “il senso di ingiustizia indotto dal sottosviluppo per guadagnare terreno nel Nord del Paese”. L’organizzazione terroristica rappresenta una minaccia soprattutto al Nord del Paese. Ci sono poi altre situazioni ancora più complesse e forse meno note.
Ultime notizie Governo e accoglienza: Nigeria, non solo Boko Haram
Come “il grave conflitto tra pastori nomadi e agricoltori indigeni”, per citare L’Indro. “Nel 2016 il conflitto ha provocato la morte di 2.500 persone. Solo a gennaio 2018 il conflitto ha causato la morte di 168 persone. I mandriani sono prevalentemente Fulanis, un popolo principalmente musulmano sparsi in molte parti dell’Africa occidentale. I contadini sono per lo più cristiani”. Un conflitto etnico e religioso? No, o almeno non solo. Le tensioni sono generate soprattutto dall’ambiente; dalla geografia, se vogliamo usare un termine più preciso, che da sempre è uno dei motivi principali per cui si scatenano i conflitti. Il territorio, insomma.
Governo e accoglienza: le conclusioni
Insomma, dire che la Nigeria non ha problemi è falso. Ma dire anche che ogni migrante nigeriano è da considerarsi un rifugiato è falso allo stesso tempo. “Nessuno in Europa può permettersi di considerare automaticamente rifugiato chi arriva dalla Nigeria”, scrive Dagospia. Open Migration supporta tale tesi, perché “nessuno (o quasi) lo fa”. E tra i Paesi che non lo fanno bisogna considerare la Francia e la Germania. E neppure la Svezia, che ha il più alto numero di rifugiati nel suo Paese in Europa.
La questione è complessa. E le guerre dei numeri rischiano di essere troppo semplicistiche se non supportate da informazioni. È un rischio giungere a conclusioni troppo affrettate. Ma resta comunque importante sottolineare che finché il tifo (in questo caso il buonismo radical chic contro l’estremismo razzista) permeerà su fronti delicate come quelli dell’immigrazione e dell’accoglienza, sarà difficile avvicinarsi alla comprensione dei fatti. Che a volte potrebbe non prevedere né una ragione né un torto.