Fortuna Loffredo: Aria le dedica una canzone, il testo e il video

Pubblicato il 14 Giugno 2018 alle 10:24 Autore: Antonella Cariello
Fortuna Loffredo

Fortuna Loffredo: Aria le dedica una canzone, il testo e il video

La brutale morte di Fortuna Loffredo, la piccola abusata e poi uccisa al Parco Verde di Caivano ha scosso l’opinione pubblica e la sensibilità artistica di Laura Bertone, conosciuta con lo pseudonimo di Aria. La cantautrice bergamasca ha pubblicato sul suo canale YouTube In arte Aria il videoclip del brano, avvalendosi della delicata arte di Sergio Pirotta per un connubio stridente ed evocativo.

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La storia di Fortuna Loffredo attraverso il video clip

Aria non ci va piano con le parole: sceglie quasi di raccontare il fatto di cronaca quando canta La tua acerba infanzia, la sola colpa, bambina mia: Fortuna aveva sei anni quando il 24 giugno 2014 fu uccisa. Pirotta, dal canto suo, sceglie di accompagnare le parole con fedeltà alla “sceneggiatura” che il testo di Aria gli mette a disposizione, ma spesso aggira la cruda storia della bambina ricorrendo al metaforico.

un tratto distintivo per tutta la storia: la scelta del solo uso del bianco e del nero, ad accompagnare un tratto morbido e pieno, come un’illustrazione per bambini ma senza neppure una punta di colore. La ribellione conosci già, quando stanca/di ogni abuso per sazietà, sulla tua pelle bianca: il disegnatore ha espresso i tentativi di opposizione della bambina alle violenze subite attraverso il topos, quasi quotidiano, di una bambina che sembra impuntarsi a tavola con i commensali, stanchi e apatici, perché non vuol mangiare. Ma in realtà non è capriccio, quel broncio sul viso di Fortuna: è l’estremo tentativo di sottrarsi a un boccone molto difficile da mandar giù, ma che, lei sa già, sarà impossibile da non inghiottire.

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Fortuna Loffredo, raccontata tra metafore e realismo.

La sazietà sembra invece essere quella che deve soddisfare quel lungo paio di gambe senza volto che incombe alle spalle di Fortuna: le lesioni interne sono state causate da abusi cronici, come ha dichiarato Giuseppe Saggese in aula. E non è servita neppure un autopsia per determinarlo. La gravità dello scempio era visibile a occhi nudo. Ancora: Fortuna è il tuo nome, il rispetto e l’ammirazione, la fermezza nel rifiuto, la tua privazione. Ritorna il tema del rifiuto, dell’opposizione.

Questo è ciò che le è costato la vita, secondo gli inquirenti: sarebbe stata lanciata nel vuoto (e Aria non sorvola sui dettagli, Quei miserabili che ti lanciarono/ quel lungo volo da 8 piani) a seguito del rifiuto  di subire l’ennesima violenza sessuale. La cantautrice smussa il crudo realismo Hai conquistato la libertà/mentre scendevi, leggera leggera: e anche le clip di Pirotta si adeguano: la bambina sembra dormire, è così leggera che nel cadere sembra una piuma, che compie dei piccoli giri su sé stessa. Ma intorno a sé è nero, il nero di un incubo, più che di un bel sogno.

Le è costato la vita, sì, ma, al contempo, anche la liberazione da quel perenne incubo. Ma ovviamente nulla può restituire un barlume di speranza, in questa tragedia perché è mancato il lieto fine, c’era una volta e non ci sarà.

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