Mario Landolfi ha risarcito Non è l’arena con 5 mila euro alla FNSI
Mario Landolfi ha risarcito Non è l’arena con 5 mila euro alla FNSI
Dopo lo scandaloso ceffone dell’ex ministro Mario Landolfi, in preda all’ira per le domande dell’inviato di Non è l’Arena Danilo Lupo, seguito da insulti rivolti al giornalista; Landolfi si è attenuto alla proposta di Lupo, con una donazione a favore dei i giornalisti in difficoltà della Fnsi. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Le dichiarazioni di Lupo dopo lo schiaffo dell’ex ministro
Il giornalista ha dichiarato, nel programma trasmesso su La7, che il suo nome non è che un numero. Un numero in più, cioè, che si somma alla lunga lista di cronisti. Lupo parla di ben 127, ivi compreso lui stesso; dopo la messa in onda del servizio, che gli esponenti della politica italiana corrotta e individui legati agli ambienti malavitosi hanno, nel corso degli anni, intimidito, picchiato o querelato.
Nessun rancore, insomma, dalle dichiarazioni dell’inviato di Massimo Giletti, solo un accenno di velata ironia nel suggerire al ministro di convogliare, tutt’al più, quei proventi delle cospicue indennità parlamentari. (Gli stessi vitalizi,insomma, su cui stava cercando di far luce nel servizio incriminato, e che gli sono valsi lo scappellotto assestato in pieno volto). Quindi destinarli al fondo che La Fnsi ha preposto per poter assistere le parti coinvolte nelle azioni legali e nelle spese annesse. “Io non voglio un centesimo. Voglio che l’onorevole ‘la paghi’ ai cronisti minacciati, che prendono meno di lei e si vedono insultati, minacciati, licenziati” ha concluso.
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Il sostegno della Fnsi contro Mario Landolfi
L’ex Ministro delle comunicazioni è stato anche giornalista a sua volta: ha scritto a più riprese per il quotidiano politico Il Secolo d’Italia. Ed è proprio la condivisione dello stesso impiego, al servizio dell’informazione, che non fa che esacerbare la gravità di quel gesto del 20 aprile scorso, rendendolo sempre più inaccettabile. Alessandro Galimberti, presidente dell’Unione nazionale cronisti, parla di una continua delegittimazione del lavoro dei cronisti; minando un pilastro fondante della democrazia. Propone perciò un inasprimento delle pene contro chi si macchia di questi gesti esecrabili; che costituisca, almeno per un aumento dell’ onerosità della sanzione prevista, un deterrente al ripetersi della situazione.