Mondiali Russia 2018, focus Nigeria: in Russia con una squadra fatta in casa

Pubblicato il 15 Giugno 2018 alle 17:30 Autore: Francesco Vigevani
Mondiali Russia 2018

Mondiali Russia 2018, focus Nigeria: in Russia con una squadra fatta in casa

La Nigeria è sicuramente una delle nazionali africane più famose quando si parla di movimento calcistico inerente il Continente nero.

Parlano i trofei vinti: 3 Coppe d’Africa (1980, 1994, 2013), una Medaglia d’Oro come prima nazione non europea alle Olimpiadi del 1996 (in un percorso entusiasmante che vide le Super Aquile battere in successione Messico, Brasile e Argentina) e una Medaglia d’Argento alle Olimpiadi del 2008, battuti dall’Argentina soltanto in finale.

Annovera inoltre 6 partecipazioni ai Mondiali, con tre qualificazioni agli ottavi di finale: nel 1994, 1998 e 2014.

Mondiali Russia 2018: il Mondiale della “generazione d’oro”, USA ’94

La loro storia di successi comincia tutta negli anni 90 con la “generazione d’oro” dei ragazzi che vinsero il mondiale under 17 nel 1993.

I nomi sarebbero moltissimi ma ci limiteremo a ricordarne i principali, come ad esempio il colorato e simpaticissimo principe Peter Rufai, il quale si presentò ai Mondiali del 1994 con gli abiti del suo casato nobiliare anziché la divisa ufficiale della squadra.

Impossibile scordarsi anche di Taribo West, fervente cattolico che dopo il suo ritiro è diventato un predicatore, e dei vari Uche Okechukwu, Finidi George, Rashidi Yekini, Emmanuel Amunike, Daniel Amokachi, Sunday Oliseh, Victor Ikpeba, Nwankwo Kanu.

Questi giovani contribuirono a rinfoltire le rose di molti club europei, facendone spesso la fortuna.

Mondiali Russia 2018: gli anni 2000 della Nigeria

Come già detto, la Nigeria si qualificò ai Mondiali del 1994 e si rese protagonista di un cammino avvincente, interrotto solamente dalla doppietta firmata dal grande Roberto Baggio.

Successivamente cambiò l’intelaiatura della squadra perché le storiche stelle, ormai ultratrentenni, avevano smesso lentamente di brillare.

La nuova generazione, però, avrebbe fatto rimpiangere solo per poco la vecchia guardia. Nomi importanti emersero infatti quasi subito nel panorama calcistico nigeriano.

Parliamo dei vari Martins, Obi Mikel e Yakubu, considerate speranze in grado di conferire un nuovo volto alla nazionale.

I fasti tuttavia non vennero rinverditi in quanto i risultati non furono all’altezza della precedente generazione, anche perché nel frattempo il Continente nero si sarebbe arricchito di altre realtà calcistiche, spesso in grado di minare la leadership delle Super Aquile.

Per cercare di riorganizzare lo staff fu chiamato nel 2010 il CT svedese Lars Lagerbäck, ma oltre alla mancanza di talenti una situazione economica e politica pericolante non permise di dare risorse al continuum sportivo.

Il gioco delle Super Aquile resta comunque molto particolare, fatto di muscoli e corsa. Nella loro storia infatti ci sono stati pochi uomini dai piedi buoni, a parte Victor Ikpeba ed il grande Jay-Jay Okocha.

Mondiali Russia 2018: un girone complicato ma nulla da perdere

La Nigeria si è qualificata ai Mondiali Russia 2018 a scapito di Zambia, Camerun e Algeria, squadre che storicamente hanno sempre creato dispiaceri ai biancoverdi.

Alla corte dello Zar troveranno ad aspettarli l’Argentina di Messi, la Croazia degli “italiani” Mandzukic e Perisic e l’imprevedibile Islanda.

Arrivare primi sarà quasi impossibile ma provare almeno a passare il turno, rispettando la tradizione, potrebbe essere un sogno non così irrealizzabile.

La più grande incognita resta quella di capire se la nazionale fatta in casa sarà l’erede dei ragazzi terribili del 1993.

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