Sondaggi politici TP, la maggioranza dalla parte di Salvini su Aquarius
Anche come Termometro Politico abbiamo voluto sondare l’opinione degli italiani sulla vicenda di Aquarius e sull’immigrazione in generale.
Abbiamo chiesto a un campione di 2300 persone raggiunte con metodo CAWI se la nave Aquarius sarebbe dovuta attraccare in Italia o altrove.
Il 57,1% pensa che sarebbe dovuta andare altrove, a Malta o in un altro Paese.
Una minoranza aveva un’altra opinione, il 10,4% era a favore di un attracco solo in caso di emergenza seguito dal reimpatrio degli immigrati.
Il 19,2% riteneva che andasse accolta ma che va trovato un accordo sulla redistribuzione di chi sbarca in Europa.
Solo il 12,8% criticava la scelta di Salvini che andrebbe secondo uno su 8 contro la legge e i valori della solidarietà.
Piuttosto coerenti le risposte sulla responsabilità di eventuali morti sulla nave.
Secondo il 29,2% la colpa sarebbe della UE. Vengono poi le ONG con il 19,1%, e gli immigrati stessi, che sono partiti a proprio rischio, per il 17,6%. Solo per il 10,2% la responsabilità sarebbe degli scafisti.
Un 18,6% pensa che tutta la colpa sarebbe del governo italiano, colpevole di avere impedito lo sbarco.
Un residuale 3% incolpa Malta
Sondaggi politici, la maggioranza è d’accordo con “prima gli italiani”
“Prima gli italiani” è stato il vincente slogan leghista, mutuato da molti esempi esteri, per esempio quello americano di Trump.
Ebbene, pare una espressione gradita anche nel nostro Paese.
Per il 38,2% è una frase patriottica perchè si deve mettere l’interesse degli italiani davanti al resto.
Secondo il 38,4% è ugualmente giusta ma ricorda di pensare all’interesse anche di altri dopo quello degli italiani.
Per una minoranza, il 17,5% è una pericolosa frase nazionalista foriera di guerre, e per il 4,8% è uno slogan da razzisti.
Queste risposte sono collegate a quelle sulla distinzione tra i migranti. Per la grande maggioranza è giusto distinguere.
Il 36,8% ritiene sia doveroso perchè il trattato di Dublino parla solo di rifugiati, ma quasi tutti coloro che sbarcano diventano clandestini essendo bocciate le loro richieste di protezione.
Per il 13,3% la distinzione ricade nel pagamento delle tasse, che solo i regolari pagano. Per il 27,6% coloro che arrivano sono spesso dei criminali, e comunque quai tutti dei clandestini.
Solo per il 5,5% sono comunque tutti delle vittime tra cui non fare distinzioni e da aiutare. Il 3% pensa che siano nostre vittime in fondo, e per questo vi è un dovere di solidarietà.
Per l’11,2% andrebbero rimpatriati solo i criminali