Niente salvataggi dell’ultimo minuto. L’Unità sospenderà le pubblicazioni il 31 luglio. A suonare il de profundis dello storico quotidiano di sinistra fondato da Antonio Gramsci nel 1924 è lo stesso Comitato di Redazione del giornale con una nota struggente. “Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità. I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico”. Troppo grave la crisi di liquidità e i mancati investimenti. A nulla sono serviti gli scioperi dei giornalisti dei giorni scorsi. Ora bisognerà aspettare e vedere se la sospensione sarà temporanea o definitiva.